tag:blogger.com,1999:blog-83115013621927932822024-03-13T22:13:02.371-07:00Liubadiary - diario di un' artista normaleLIUBA Official Blogliubahttp://www.blogger.com/profile/00343317661891919441noreply@blogger.comBlogger163125tag:blogger.com,1999:blog-8311501362192793282.post-53162057060209427752022-08-08T09:12:00.002-07:002022-08-08T09:14:10.374-07:00164. L'arte, il viaggio, le incombenze e la ristrutturazione<p><br /></p><p>Non ho mai avuto cose materiali e non ho mai guadagnato tanto con la mia arte, ma ho sempre avuto le risorse per riuscire a mantenermi. Negli ultimi 15 anni, avendo avuto una casa in regalo, avevo sempre affittato una o due stanze in questa casa (in cui ho una stanza da studio, una da letto e una affittata) per mantenermi la casa - a Milano - e non essere dipendente da uno stipendio fisso per vivere, permettendomi di vivere con molto poco e di avere tantissimo tempo per la ricerca e per la creazione.</p><div class="gmail_default"><br /></div><div class="gmail_default">Inoltre, sino a due anni fa, questo meccanismo mi permetteva di affittare anche la mia stanza e andare in altre parti del mondo affittando una stanza a mia volta. E quando partivo in un certo modo fuggivo sempre dalle incombenze e bollette e burocrazia che ci attanagliano nel luogo dove risiedi. Io non sono mai partita per l'India, come molti fanno per trovare un conforto, ma partivo per i luoghi dove potevo fare arte ed avere stimoli, ossia prima New York e poi ultimamente Berlino. Ho vissuto gli ultimi 15 anni lasciando le mie cose nella casa un po' deposito di Milano che nel frattempo era occupata da altre persone (con le quali fra l'altro ho sempre avuto ottimi rapporti, perchè essendo la mia casa in centro, un po' originale e con un buon prezzo, è sempre andata a ruba e non ho avuto mai difficoltà a trovare persone), e vivevo con la valigia in varie stanze del mondo, pensando all'arte e quindi stando bene, in una sorta di ritiro.</div><div class="gmail_default"> </div><div class="gmail_default">Ovviamente in tutto ciò avevo una famiglia, che erano i miei a Milano (e un compagno canadese che spesso mi raggiunge nei miei spostamenti, anche lui senza un soldo e anche meno di me, che almeno avevo una casa), e tornavo sempre regolarmente a questo centro, che era il fulcro dei miei spostamenti. Certo era sempre stata una vita dura, senza sicurezze, senza un vero e proprio spazio da vivere (affittando parte della mia casa ho sempre vissuto in meno spazio di quanto mi avrebbe fatto comodo), e gestendo con fatica la parte economica, ma avevo acquisito una abilità estrema a muovermi attraverso network di persone, e tutto aveva un senso e un centro.</div><div class="gmail_default"> </div><div class="gmail_default">Ora, dopo la scomparsa dei miei tutto è crollato, soprattutto loro come baricentro, e sono andata in mille pezzi. Sto ricostruendomi un pochino, ma il percorso di ripresa dal lutto se mai avviene è un percorso lungo e graduale. A tutto ciò si aggiunge, e mi complica come non mai perchè non sono abituata, la gestione piombata su di me di tutte le loro cose. E' ovvio che quando non stai bene e non sei lucida non riesci ad occuparti di molte cose pratiche, per cui ho anche rimandato il capire cosa fare, ma nel frattempo queste due case in più mi hanno dato grattacapi, spese, e quant'altro, e per di più non ho capito nemmeno dove vorrei vivere e dove è meglio vivere.</div><div class="gmail_default"> </div><div class="gmail_default">Ho deciso di cominciare a sistemare la casa di famiglia che adoro a Viserba (RN), il mio nido creativo da quando sono nata, e però gestire tutto ciò è un'impresa che mi sta sfibrando, fra architetto, impresa, scelte, pagamenti, responsabilità, paure, ansie, arrabbiature, ritardi, appuntamenti, ricerca materiali, ecc. (e nel frattempo non posso nemmeno dormire lì e mi divido fra casa di amici a rimini e casa di milano, invece di andarmene a Berlino come ho fatto altre volte per emigrazione creativa, dove penso solo all'arte ( e ciò mi fa bene! è come essere in un monastero....!ma pieno anche di gente!).</div><div class="gmail_default"> </div><div class="gmail_default">So che dovrei tagliare, ma cose pratiche come cercare un'agenzia, liberare la casa dei miei per affittarla o venderla (venderla ora affettivamente non ci riuscirei) mi sono troppo faticose e dispendiose, perchè nel frattempo devo occuparmi delle perdite di acqua dalla casa dei miei, dove l'inquilina di sotto ha fatto una causa per infiltrazioni, e anche di molte altre beghe a rimini. ed io soffro perchè non riesco ad andare nel mio ritiro artistico spirituale - che può avvenire dappertutto e in nessun luogo, basta che mi accoccolo nel mio ritmo...</div><div class="gmail_default"><br /></div><div class="gmail_default">Non dico che mi lamento, ma davvero è un momento difficile. E non è così facile, come qualcuno mi consiglia, il 'tagliare', nella mia situazione attuale. Certo, so che lo farò, non posso vivere con questi fardelli, ma il tutto è appesantito, se così si puo dire, dal TROPPO amore: troppo amore per i luoghi che hanno avuto a che fare col mio passato e con i miei genitori, troppo amore nei muri, nei mobili, nei luoghi... non so se rendo l'idea.</div><div class="gmail_default"><br /></div><div class="gmail_default"><div class="gmail_default">Vorrei fuggire come facevo sempre e rifugiarmi a Berlino a fare video, o altrove, o viaggiare, ma se non sistemo questa macedonia di cose pratiche, di case senza averne una, e di incombenze arrivate sulle mie spalle all'improvviso, senza che mio padre mi spiegasse niente, non so come posso fare. Già alterno momenti dove mi riprendo il mio tempo e mi isolo dal mondo, ad altri dove il mondo mi vuole e dove, perchè le cose accadano, devo usare un sacco di energie e di tempo, che preferirei usare nel mio solito modo meditativo e artistico.</div><div class="gmail_default"> </div><div class="gmail_default">Di una cosa sono certa: non cambierò il mio modo di vivere solo perchè mi sono arrivate più disponibilità economiche. Meno si ha meglio si sta. So però che sto passando un duro periodo di transizione, e che la cosa che mi piace, e che so fare, è vivere al vento ( ho cominciato diciannovenne a fare viaggi esistenziali dove tutto era una novità e una scoperta interiore, lavorando per tre mesi nei fiordi del Connemara, e poi il lungo periodo in Brasile, alcuni anni dopo la laurea...anche allora partii perchè mi sentivo nel pantano e mi dissi: invece di farmi raccogliere col cucchiaino, vado a rigenerarmi altrove! E così avvenne! Tornai da là con una dose a 3000 di energia vitale, che non passava inosservata... ) ma non so come liberarmi delle incombenze che mi sono piovute addosso. Le sto dipanando a poco a poco, ed è un lavoro certosino. spero che almeno mi fortifichi un po' e mi faccia forse crescere ancora.</div><div class="gmail_default"> </div><p> </p></div><p><br /></p>liubahttp://www.blogger.com/profile/00343317661891919441noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8311501362192793282.post-61990528921160049212016-04-11T11:48:00.000-07:002016-04-11T11:57:39.693-07:00163. Il cammino nella palude<br />
Carissimi, è molto che non scrivo qui, poichè sono alle prese forse col momento più difficile della mia vita. Ma poichè anche questo fa parte della vita di un’artista, che è la vita di noi tutti solo filtrata da un diverso modo sensibile di vedere, da una qualche pazzia o coraggio, forse, e da una serie di opere da fare, finire e conservare (come si sta presentando forte ora il problema di conservare le opere dopo più di vent’anni di lavoro!), allora ho deciso che metto nel piatto anche questa fase difficile della mia vita, e ne scrivo, consapevole che a qualcuno magari può giovare confrontarsi o immedesimarsi anche con gli aspetti più profondi e complessi. Voi sapete che sono sempre vera, e che mettere a nudo ciò che sono, che vivo e che provo, e un progetto in cui credo, per donare e compartire ciò che si chiama vita.<br />
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Non so come è andata la Pasqua per voi. Per me in maniera anche piacevole la domenica di Pasqua, in cascina con amici cari, e anche focalizzata sul senso profondo e mistico di questa festa, oggi è il lunedì di Paqua e sono invece molto triste, anzi così depressa che mi sembra che nulla abbia più senso e vedo come lamia vita finita, dove ciò che è stato è stato, e ciò che non è stato non sarà più. Da quando entrambi i miei genitori mi hanno lasciato (e sono due anni ma è come un giorno, diluito in pezzettini di percorso molteplici e duri) non riesco più a pensare come una ‘giovane’, forse avendo fatto per molti anni, anche da adulta, la vita della giovane e della figlia. Riuscivo a costruire forse solo quando c’era mio padre che mi contrastava, e la mia mamma che mi accoglieva in un lago di amore. Non c’è più tutto questo e tutto ciò che era me e la mia vita non la trovo più. Mi accade di cercare di cambiare, e poi essere insoddisfatta ancora, perchè il buco è qualcosa che è dentro, mi viene a noia tutto ciò che prima facevo con gioia, mi vedo in una vita che non riconosco, e fatico in ogni cosa.<br />
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Mi sento così sperduta che è come un baratro che mi mangia a volte, e mi sembra che la vita sia come passata ormai. Mi sembra di essere diventata vecchia per fare ancora alcune cose nuove, vecchia per cominciare un’altra vita, vecchia per fare nuovi progetti. Tutto ciò che sto facendo mi lega al passato, perchè vorrei trovare una vita che non c’è più. sto facendo un sacco di fatica per cercare di aggiustare e rimettere in sesto la casa dei miei (peraltro nuova ma sto ancora finendo il doloroso lavoro di aprire i cassetti, di decidere cosa fare delle cose, di curare la terrazza e le cose rinsecchite ed è atroce ricordare ogni momento, e vedere gli oggetti…) perchè la sto facendo rinascere, ma implica un sacco di compiti, burocrazia e lavoro, poi mi sto impegnando da molto a rimettere in sesto la casa di Rimini, quella della nostra famiglia, ed ora ci sono solo io. Tutto mi ricorda il passato, e non riesco a liberarmene perchè ho adorato questi luoghi, e se cerco di trasformarli è una grande fatica e inoltre mi dico sto lavorando per ripristinare un passato che non c’è più. Prima erano dei miei, ed io vagavo leggera da un fiore all’altro, facendo i miei sacrifici e le mie fatiche per mantenermi con un lavoro che non paga abbastanza ma portandolo avanti perchè era la mia missione, vivevo con poco e tutto ciò che avevo me l’ero conquistato. Ora gli stessi luoghi che prima erano una gioia sono diventati croce perchè loro non ci sono più, e croce perchè devo gestirli io, e soccombo fra le incombenze, e non ho una testa strutturata per queste cose, o meglio riesco anche a fare queste cose, ma devo fare così tanti sforzi per tenere tutto sotto controllo e ricordarmi tutto, che poi non riesco più a vivere le altre cose… Non posso cancellare questi luoghi perchè fanno parte della mia vita, ma sono anche un passato che non c’è più. posso solo trasformarli, ma trasformarli, da sola, implica una fatica immane, qualcosa lo sto facendo, ma sono molto stanca, molto stanca, e parte di me vorrebbe fare altro…<br />
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Ogni tanto penso che dovrei fuggire all’estero, come ho sempre fatto d’altronde, ad ondate, nella mia vita, per essere in un territorio così neutro dove mi concentro solo sulle persone care, e sul mio lavoro. però poi mi mancano delle radici, anche una casa che rappresenti queste radici, e le uniche radici le avevo prima da qualche parte, i miei e la loro casa, dove sapevo che potevo ritornare (ho sempre avuto una mia casa, ma era un porto di mare i cui accumulare le mie cose, i miei libri e le mie opere, non un nido in cui tornare..). Allora aveva senso fare i mille salti mortali in giro per il mondo, quando c’era il mio nido a cui tornare e da cui sentirmi accolta. Ora che questo nido non c’è più, non mi è nemmeno più possibile fuggire all’estero, perchè non avendo niente a cui tornare, mi dico che devo costruire da qualche parte questo nido. e mi sento persa, dispersa, incasinata, e inutile. tutto è troppo. dove costruire un nido non lo so, perchè forse non ho mai costruito in passato un mio nido e non lo so fare, riuscivo ad abbellire e a dare vita al nido di altri, non so. Mi sento una scema perchè qualche anno fa mi piaceva molto stare a Berlino, mi sembrava che mi aiutava a produrre delle opere creative, e mi divertivo molto, e ci portai addirittura mia mamma, ma ora mi sembra che non ha più senso andarci, perchè un conto è andarci per alcuni mesi e poi tornare al nido regolarmente, come facevo, oppure essere lì con la mia mamma che quando era tutto il mio nido, un conto ora è andarci fissa, ma sentirsi in un paese non tuo, distante anche solo dalle cose e dagli oggetti che ti ricordano i tuoi cari, e non avere nessuno più dove tornare, e allora è meglio restare qua direttamente. Mi sembra che tutto e il contrario di tutto siano possibili e che in queste possibilità senza radici tutto è interscambiabile e alla fine ci si blocca. Mi sento quasi paralizzata, imprigionata da ragnatele di ricordi e di cose che mi tengono legata, mentre prima ero libera e su questa libertà fondai la mia vita, rinunciando anche a molte cose.<br />
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E forse non sono capace che di vivere svolazzando da un fiore all’altro e da un’opera all’altra. ma questo si fa quando si è giovani, io ora mi vedo in un futuro in cui da vecchia è patetico girare di fiore in fiore e mi sento anche così tanto stanca di tutto, senza una famiglia e senza un modello di vita che ho costruito per la mia età più adulta e matura. Non sono catastrofica o pessimista, nel fondo ho sempre come una buona stella che al momento opportuno si fa sentire e mi illumina i momenti più bui, ma non so quando dove e come uscire dal tunnel (o il tunnel è la nostra condizione di vita?).<br />
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Ho scelto di postare queste immagini in cui mi riconosco ancora, di una performance del 2002 intitolata <a href="http://liuba.net/projects/unreal-exit/?lang=it">‘Uscita irreale’</a> che è un duetto fra performance e video: se ‘virtualmente’ nel video è possibile uscire dalle scatole e ritrovarsi nudi e liberi, nella realtà le scatole rimangono, ci avvolgono, e anche quando pensavamo di averle distrutte ricrescono sempre, vuoi create da noi stessi o dagli altri o dalla società..<br />
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Così andai a Roma per registrare la trasmissione, certo non in forma, ma l’esperienza fu interessante, anche se non esilarante. Avevano imbandito una grande tavolata di vetro, in cui ci avevano fatto accomodare, e ci avevano preparato dicendoci soltanto che dovevamo commentare i piatti riferendoci al gusto ma anche all’estetica dei piatti, e che i concorrenti dovevano cucinare ispirandosi a Frida Kahlo. Il tutto fu abbastanza breve, quando si iniziò a girare, e quando cominciammo a riscaldarci nel chiacchierare, scaldati da un po’ di vino e dimenticandoci delle telecamere, e trovando piacere e naturalezza nella conversazione – Bonami, che era davanti a me, era uno dei commensali più spiritosi – le riprese finirono. All’inizio invece eravamo un po’ più impacciati e freddini. I piatti ci hanno un po’ deluso, 4 portate in tutto, due per squadra, e con delle grandi macedonie di gusti e ingredienti: cernia con pezzetti di frutta e cacao, e quanti più mix possibili che toglievano per lo più il piacere della qualità degli ingredienti che non si sentivano più. Ricordo di una commensale che disse appunto di un piatto: è una cernia affogata nella macedonia!<br />
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Nel complesso l’esperienza è stata interessante, forse più per vedere dietro le quinte e la preparazione della trasmissione, che per la partecipazione in sè, che fu troppo corta per poter divertirsi davvero – dovevano essere almeno una decina di piatti diversi ad arrivare e alcuni bicchieri di vino in più! Comunque mi ha colpito il fatto che molte persone, dai contesti più disparati, quando la trasmissione andò in onda, molti e molti mesi dopo la registrazione, mi fermavano dicendomi che mi avevano vista a masterchef: impressionante, pensavo, anche lui o lei vede masterchef? Ed io non sapevo nemmeno che esisteva, e per vedermi la puntata quando andò in onda trovai l’unica amica che avevo che aveva l’abbonamento al canale dove c’era masterchef, che io e nessuno dei miei altri conoscenti aveva-<br />
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Comunque per chi lo vuol vedere, ecco il video della trasmissione che è andata in onda. Naturalmente hanno fatto un mega montaggio e preso pochissimi frammenti del nostro stare a tavola e assaggiare e commentare. Ma è divertente rivederlo!<br />
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La Germania ha deciso in questi giorni, visto i tragici esodi che continuano imperterriti, di non seguire più la convenzione di Dublino per i rifugiati provenienti dalla Siria e di accoglierli, indipendentemente dal luogo in cui sono sbarcati in Europa. E' un passo importante e un'ottima notizia. Dall'altro lato c'è però l'ennesima terribile notizie della morte di centinaia di persone, sia nel mare che nei tir, nel disperato viaggio di fuga dalle loro terre verso l'Europa.<br />
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Alla luce di questi fatti ho deciso di rendere pubblico e visibile online per una settimana la VERSIONE INTEGRALE del mio video <a href="https://vimeo.com/134282498">'Refugees Welcome'</a>, iniziato a Berlino e finito da poco e quindi ancora inedito.<br />
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Ho deciso di divulgarlo poichè lo spirito con cui è nato questo lavoro è di sensibilizzazione e sostegno. Il progetto è nato site specific a Berlino.<br />
<a href="http://liuba.net/projects/refugees-welcome-2/?lang=it">Sul mio sito</a> trovate informazioni sul lavoro e sul progetto. Qui in fondo alcune informazioni pratiche, non esaustive, su dati e fatti. <br />
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Il video sarà <a href="https://vimeo.com/134282498">visibile online </a>da oggi mercoledì 26 agosto h.20 a mercoledì 2 settembre h 20. E' possibile condividerlo.<br />
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Buona visione<br />
LIUBA<br />
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<a href="http://liuba.us2.list-manage.com/track/click?u=df323a5104e14af7bc89ab7ce&id=211d4d4733&e=01a837478b"><img src="https://ci4.googleusercontent.com/proxy/O-cs_BGlJYbiLEvwIRBdzmsERS3XT-R00pvopMf4kkm_ay4SFA-zkGJZC6bEAME7l4ys3-6P-1uDB383BlNaTu0kh3pE-3nSzoXPYnlymfVGs1UFs8bdqLKfGCD8-0yzG2y7IT5fjR67=s0-d-e1-ft#https://gallery.mailchimp.com/video_thumbnails/facada6a7eec0a243049edbdba57e09c.png" /></a></div>
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LIUBA, Refugees Welcome, 2013-2015 Germany-Italy, colors, 16'57"<br />
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<b>Alcune informazioni pratiche sul tema dei rifugiati:</b></div>
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<b>Rifugiato:</b> è una persona che, secondo lʼarticolo 1 della Convenzione di Ginevra del 1951 “nel giustificato timore dʼessere perseguitato per la sua razza, la sua religione, la sua cittadinanza, la sua appartenenza a un determinato gruppo sociale o le sue opinioni politiche, si trova fuori dello Stato di cui possiede la cittadinanza e non può o, per tale timore, non vuole domandare la protezione di detto Stato". <br />
Secondo le stime dell’UNHCR i rifugiati nel mondo sono circa 11.7 milioni. <br />
L’intera Europa accoglie circa 1 milione 700 mila rifugiati, un numero simile a quello presente nel solo Pakistan. La maggior parte di loro si colloca in Germania, con una presenza di 589.737, mentre 149.799 sono in Gran Bretagna e 64.779 in Italia.<br />
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<b>Richiedente asilo </b>: Un richiedente asilo è colui che è fuori dal proprio Paese e presenta, in un altro Stato, domanda per ottenere il riconoscimento dello status di rifugiato in base alla Convenzione di Ginevra sui rifugiati del 1951, o altre forme di protezione internazionale.<br />
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<b>Convenzione di Dublino </b>: LʼUnione Europea, per evitare le richieste di asilo multiple, inoltrate cioè a più Stati, per velocizzare le procedure e per limitare il numero di richiedenti asilo mandati da uno Stato allʼaltro, decide di uniformare il più possibile le procedure e le norme che riguardano questa materia e, a partire dalla Convenzione di Dublino entrata in vigore nel settembre del 1997, prevede che sia competente al riconoscimento o meno dello status di rifugiato “lo Stato nel cui territorio il richiedente asilo è entrato irregolarmente provenendo da uno Stato non membro dellʼUnione Europea”.<br />
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Eʼ evidente che lʼItalia, per le sue caratteristiche geografiche, sia il paese d’Europa dove arriva la maggior parte dei rifugiati i quali, pertanto, ottengono dei documenti validi solo in Italia. Ciò causa due effetti paradossali: che l’Italia dovrebbe gestire da sola tutto il grande flusso di arrivo dei rifugiati, e che queste persone, recandosi in altri paesi d’Europa per trovare lavoro, proprio in quei paesi non hanno nè documenti nè possibilità pertanto di lavorare.<br />
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Tra le molte proteste per l’acquisizione dei diritti, in Germania la più visibile fu nel 2012, quando con gli slogan "We are here" e "Kein mensch ist illegal" (Nessuno è illegale), più di 200 rifugiati da differenti parti del mondo, allestirono una <b>tendopoli di protesta in Oranienplatz, u</b>na piazza del centrale quartiere Kreuzberg di Berlino, supportati anche dalla solidarietà di molti cittadini e di alcuni politici.<br />
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“The camp housed around 100 people from the end of September 2012 until April 2014, when it was cleared. From the dozens of tents that once covered the southern side of the square, only one – an information tent – was allowed to remain, and that was burnt down a few weeks ago. The refugees based there demanded the right to work, the abolition of Residenzpflicht and assurances that they will not be deported. In short, they campaigned for an existence free of constant uncertainty and the right to be allowed to settle in Germany. The camp came about as a direct result of the suicide of an Iranian refugee in a refugee shelter in Würzburg in March 2012. (<a href="http://www.slowtravelberlin.com/berlins-refugee-protesters/">Nina Rossmann</a>)<br />
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<b>AGGIORNAMENTO IMPORTANTE:</b></div>
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Dal 25 agosto 2015 la Germania ha deciso di non seguire più la convenzione di Dublino per i rifugiati provenienti dalla Siria, e di accoglierli, indipendentemente dal luogo dove hanno toccato il suolo in Europa. Un bel passo avanti!<br />
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liubahttp://www.blogger.com/profile/00343317661891919441noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8311501362192793282.post-44115839862943666782015-08-28T05:50:00.004-07:002015-08-28T05:50:53.933-07:00160. La soglia<br />la soglia<br /><br />"Nel lutto si sta in quello strano luogo che è una “soglia”. E l’insidia è non riuscire a muoversi di lì. La soglia è un luogo particolare: da dove si può guardare indietro, vedere tutto il cammino fatto per arrivarvi; ma da dove si può anche guardare al di là, guardare dentro, guardare oltre. Si vive il dramma se attraversarla o no. Se si pensa di varcarla si ha l’impressione di perdere per sempre quanto sta prima. Se non la si attraversa, si sente il rischio dell’immobilità, della morte psichica, ossia della percezione di essere vivi in una condizione di paralisi."liubahttp://www.blogger.com/profile/00343317661891919441noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8311501362192793282.post-74536078776540132532015-08-28T05:50:00.000-07:002015-08-28T05:50:04.116-07:00159. Grazie Isa<br /><br />Ricevo da Isa e faccio galleggiare qui la mia gratitudine:<br /><br />"Tu sempre la solita delizia aperta alla luce che allarga la frontiera del bello …."<br /><br /><br /><img src="https://mail.google.com/mail/u/0/?ui=2&ik=a93e5f7bd6&view=fimg&th=14f50d68d6643c4a&attid=0.1.1&disp=emb&attbid=ANGjdJ_0vOOHEMXT_zuCZk7muzTmaQ0aVcOzlU1nzw09GsAf96VU7XOLjR15PZSJsWIIC4ZIC50ioX0TK46bxHjdJEN3cc_hiCoTQbUIrZhuO2GP3QICzES29eP_n6s&sz=w856-h1280&ats=1440253659505&rm=14f50d68d6643c4a&zw&atsh=1" /><br /><br />Isa Traversi in choreography. Thanks Isa!<br />liubahttp://www.blogger.com/profile/00343317661891919441noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8311501362192793282.post-47812286720326517542015-08-28T05:48:00.003-07:002015-08-28T05:48:37.930-07:00158. Sui rifugiati, i media italiani e le testimonianze<br />Non riesco a capire come mai (meglio tardi che mai) il problema dei migranti, del loro sfibrante e pericoloso viaggio per sfuggire a guerre, persecuzioni e violenze, le leggi europee che impediscono di avere documenti se non dove non sei sbarcato (e quindi solo in italia) ecc.. siano diventati pubblici mediaticamente in Italia SOLO ORA, mentre è da anni che c'è questa situazione, e infatti a Berlino il problema dei rifugiati era esploso dal 2012 con la solidarietà di tutte le persone e con la tendopoli dove i rifugiati dormivano e protestavano a Oranienplatz, nel centro di Kreuzberg. Sto terminando un video che avevo cominciato a berlino nel 2013, dove parlo anche di queste cose, con testimonianze reali. (<a href="http://liuba.net/projects/refugees-welcome-2/?lang=it">v.progetto refugees welcome</a>)<div>
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<br />Gli anni scorsi in Italia il fenomeno dei migranti e rifugiati era letto e visto solo come 'persone che vengono qua a rubarci il lavoro'. Eppure, dall'altro lato, il governo ha invece fatto e aiutato i rifugiati: ho sentito molte storie in questi anni a berlino di rifugiati africani che erano sbarcati a Lampedusa ed avevano ricevuto una grande assistenza dal governo italiano, che li smistava anche in alberghi in ogni parte di Italia. Ovviamente questa ospitalità aveva una fine, e poichè il lavoro in italia non c'era (ricordiamoci che il 2013-14 è stato il picco della crisi in italia) cercavano lavoro in Europa. Alcune persone mi hanno raccontato che avevano trovato lavoro per un periodo in Italia, ma con l'acuirsi della crisi l'avevano perso, quindi avevano pensato di andare via, al nord europa, e moltissimi in Germania. E che succede? si trovavano in Germania come deportati, senza avere diritto ai documenti e senza avere il diritto di cercare lavoro. Fortunatamente per loro Berlino che è la capitale della Germania e la rappresenta, è una città 'anche' alternativa, e una parte dei politici ha preso a cuore e difeso i loro casi, mentre altri politici del governo continuavano a sostenere che 'Lampedusa is in Italy' e per cui il problema dei migranti erano cazzi nostri, come si suol dire.<br /><br />Addirittura ho saputo che Monti, per cercare di 'risolvere' il problema del continuo arrivo dei rifugiati dalla Libia, Siria e via dicendo (che, ripeto, c'era già allora), ha dato un 'bonus' di 500 euro a chiunque volesse uscire dall'Italia, per aiutarli ad andare altrove, e per lavarsi le mani alla Pilato, come d'altronde faceva l'Europa, che non ha lasciato si può dire l'Italia sola con questo problema. Quindi queste persone accettano con gioia il bonus di 500 euro e se ne vanno dall'Italia con la speranza di trovare lavoro in zone europee più ricche, e dove i rifugiati sono più tutelati. E che succede? Non solo arrivano in uno stato dove non conoscono nessuno, ecc. ecc. non hanno neache i documenti validi per restare o per lavorare! Addirittura ho conosciuto molti che dovevano andare in Italia per 'rinnovare' i loro documenti, documenti però che in Germania non erano validi. Ciò ovviamente ha scatenato un caso politico anche in germania, e le fazioni dei politici si sono divise in due, la via dura e razzista del 'no li vogliamo' e la via aperta di chi li voleva aiutare. Ma, da che ne so, la legge che consente a un rifugiato di ottenenere i documenti in Europa SOLO nel primo paese in cui tocca terra, non è stata ancora modifcata. E la stampa italiana, allora, non ne parlò affatto di questo bonus di 500 euro dato da Monti per tamponare il problema (ho guardato adesso anche sul web: nessuna traccia...)<br /><br />Quindi strabuzzo gli occhi ora a vedere che finalmente i media italiani si stanno occupando di questa realtà, e di questo problema, ma perchè solo ora, con anni di ritardo?? Purtroppo un paio di anni fa e più, i problemi erano sempre gli stessi, e i nostri politici nascondevano la testa sotto la sabbia facendo gli struzzi e cavalcando l'onda emotiva (che avevano creato coi media) che sosteneva che gli italiani non volevano gli 'emigrati' che gli rubavano il lavoro. E forse purtroppo solo ora, dopo che le morti nel mediterraneo sono continuate e acuite, anche in italia si sta facendo luce su questa situazione. E se i media danno le informazioni più o meno giuste, la gente risponde e reagisce (come gli episodi di solidarietà che stanno accadendo in italia, e che a berlino erano cominciati nel 2012) e i politici non si possono sottrarre a prendere decisioni, che possano tutelare tutti, anche i più deboli.<br /><br /><a href="http://liuba.net/wp-content/uploads/2015/03/31f37671-ac4b-42c9-a2c4-a2c3f2546149.jpg"><img height="360" src="http://liuba.net/wp-content/uploads/2015/03/31f37671-ac4b-42c9-a2c4-a2c3f2546149-300x169.jpg" width="640" /></a><br /><br /><a href="http://liuba.net/wp-content/uploads/2014/06/97ce317b-d918-4683-aeac-37e08f453e8c1.jpg"><img height="356" src="http://liuba.net/wp-content/uploads/2014/06/97ce317b-d918-4683-aeac-37e08f453e8c1-300x167.jpg" width="640" /></a><br /><br /><a href="http://liuba.net/wp-content/uploads/2014/06/IMG_5524-generale-ravvicinata.jpg"><img height="426" src="http://liuba.net/wp-content/uploads/2014/06/IMG_5524-generale-ravvicinata-300x200.jpg" width="640" /></a></div>
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<br />Alcune immagini tratte dalle performance fatte con e per i rifugiati. </div>
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Dall'alto in basso: </div>
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Refugees Welcome, 2013-2014 </div>
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YOU ARE OUT, 2014, </div>
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Senza Tempo (Without Time) 2015 </div>
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see more: <a href="http://liuba.net/projects/refugees-welcome-2/?lang=it">http://liuba.net/projects/refugees-welcome-2/?lang=it</a></div>
liubahttp://www.blogger.com/profile/00343317661891919441noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8311501362192793282.post-88619281943527536602015-08-28T05:46:00.004-07:002015-08-28T05:46:32.875-07:00157. Articoli sul quotidiano 'La Voce di Romagna'<br />
E' da alcuni mesi che un giornalista della Voce di Romagna ha come si suol dire 'scoperto' il mio lavoro, e sta pubblicando vari articoli su di me sul quotidiano riminese e romagnolo 'La Voce di Romagna', anche con qualche tocco polemico contro l'Assessore e la politica culturale della città. Grazie a Davide Brullo per seguire il mio lavoro e per gli articoli!<br /><br /><a href="http://liuba.net/wp-content/uploads/2015/06/2015-06-12-16.07.43.jpg"><img height="640" src="http://liuba.net/wp-content/uploads/2015/06/2015-06-12-16.07.43-225x300.jpg" width="480" /></a><div>
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liubahttp://www.blogger.com/profile/00343317661891919441noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8311501362192793282.post-89151475333233483652015-08-28T05:44:00.005-07:002015-08-28T05:44:48.058-07:00156. LIUBA @ centrale Fotografia, Rocca Malatestiana, Fano<br />ROCCA MALATESTIANA di FANO (PS)<br /><br /><div>
nell'ambito della rassegna<br /><br /><b><i>IN ITALIA</i></b><br />a cura di Luca Panaro e Marcello Sparaventi<br /><br />Giovedì 11 Giugno 2015 h. 21.00<br /><br />TAKE YOUR TIME<br />Performance e videoproiezione di LIUBA<br />dal ciclo The Slowly Project<br />a cura di Luca Panaro,<br />in concomitanza con la Lunga Giornata della Lentezza<br /><br /><br /><i>Sabato 13 Giugno 2015 h. 16.00</i><br /><br />Mediateca Montanari Memo, piazza Pier Maria Amiani, Fano<br /> Proiezione dei 3 video di LIUBA del ciclo<br />The Slowly Project<br />Take your time - New York, 2005-2011<br />Take Your Time - Modena, 2008<br />Art is Long, Time is short - Basel, 2004-2009<br /><br />Screening of the 3 video of LIUBA from the serie<br />The Slowly Project<br />Take your time - New York, 2005-2011<br />Take Your Time - Modena, 2008<br />Art is Long, Time is short - Basel, 2004-2009<br /><br />e LIUBA IN CONVERSAZIONE CON LUCA PANARO<br /></div>
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con replica della proiezione alle ore 17.<br /><br /><br /><br /><a href="http://liuba.net/wp-content/uploads/2014/11/0d95a-slowlynewyorkpattern-title1.jpg"><img height="416" src="http://liuba.net/wp-content/uploads/2014/11/0d95a-slowlynewyorkpattern-title1-300x195.jpg" width="640" /></a></div>
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liubahttp://www.blogger.com/profile/00343317661891919441noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8311501362192793282.post-90229623215755588632015-08-28T05:41:00.001-07:002015-08-28T05:41:17.281-07:00155. LIUBA @ Art Event 2015, festival Internazionale di performance a Monza<br />
Venerdì 29 maggio 2015 h. 21,00<br />@ URBAN CENTER, Monza<br /><br />LIUBA<br />Senza Tempo<br />duetto di performance e video<br />in<br />ART ACTION 2015<br />12° International performance Art Festival<br />Direzione artistica di Nicola Frangione<br /><br /><br /> <img height="640" src="http://liuba.net/wp-content/uploads/2015/05/unnamed-211x300.jpg" width="450" />liubahttp://www.blogger.com/profile/00343317661891919441noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8311501362192793282.post-52046394286089781622015-08-28T05:39:00.002-07:002015-08-28T05:39:32.372-07:00154. LIUBA performance @ Venice Biennale Opening<br /><b>LIUBA</b><br /><br /><i>THIS IS NOT A PERFORMANCE ART PIECE</i><br /><br />Venice Biennale Opening May 6, 2015 1 - 6 pm<br /><br /><br /><a href="http://liuba.net/wp-content/uploads/2015/03/7f2cab16-5220-4162-93ca-d8eaf4e1b6e6.jpg"><img height="358" src="http://liuba.net/wp-content/uploads/2015/03/7f2cab16-5220-4162-93ca-d8eaf4e1b6e6-300x168.jpg" width="640" /></a><br /><br /><br />Un’affermazione scritta che mette in dubbio il suo stesso contenuto provoca uno spaesamento nel pubblico, indotto ad interrogarsi sul labile confine tra ciò che la vita presenta e quello che l’arte rappresenta, e al tempo stesso invita a riflettere sulla natura del linguaggio e sul concetto di verità e finzione, mescolandone le carte. Umberto Eco definiva il segno, “la cosa con la quale si può mentire”.<br /><br />Con la negazione dell’azione descritta dal testo si sviluppa l’esatto contrario di ciò che viene dichiarato nel gesto, accompagnando i partecipanti della performance in un territorio che contrappone due concetti in modo paradossale.<br /><br />Il riferimento evidente a la trahison des images rivelata già da René Magritte si materializza in questa opera con il tradimento dell’idea di performance artistica, volendo essa interagire direttamente con ciò che appartiene a la réalité.<br /><br />La metaperformance si basa sulla giustapposizione paradossale dell’immagine e della scritta che la smentisce, ponendo fine al regime della rappresentazione basata sulla somiglianza.<br /><br />Relazionandosi dunque con le opere di Duchamp e ‘One and three chairs’ di Kosuth, l’incongruità semantica della non-performance si approccia ironicamente alla realtà contingente, decostruendola e inscrivendola in un sistema complesso costituito dall’analisi scientifica del gesto nel suo contesto.<br /><br /><br /><a href="http://liuba.net/wp-content/uploads/2015/05/2015-05-04-15.54.13-BIS.jpg"><img height="411" src="http://liuba.net/wp-content/uploads/2015/05/2015-05-04-15.54.13-BIS-300x193.jpg" width="640" /></a><br /><div>
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liubahttp://www.blogger.com/profile/00343317661891919441noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8311501362192793282.post-42432284307023873072015-08-28T05:37:00.001-07:002015-08-28T05:37:15.341-07:00153. Omaggio a DuchampDue video su un grande maestro per il quale provo gratitudine al solo guardarlo.<br style="background-color: white; color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 16px; line-height: 24px;" /><span style="background-color: white; color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 16px; line-height: 24px;"> </span><br />
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<iframe src="https://www.youtube.com/embed/7Cuqni9rqHw" width="560" height="315" frameborder="0" allowfullscreen="allowfullscreen"></iframe>
<iframe src="https://www.youtube.com/embed/7CFQY0Yf1iI" width="420" height="315" frameborder="0" allowfullscreen="allowfullscreen"></iframe>liubahttp://www.blogger.com/profile/00343317661891919441noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8311501362192793282.post-56115996949570553262015-08-28T05:35:00.001-07:002015-08-28T05:35:22.669-07:00152. Sebastianstrasse e il muro<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://liuba.net/wp-content/uploads/2015/03/2015-03-19-15.54.22.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img height="640" src="http://liuba.net/wp-content/uploads/2015/03/2015-03-19-15.54.22-225x300.jpg" width="480" /></a></div>
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<img height="480" src="http://liuba.net/wp-content/uploads/2015/03/2015-03-19-15.48.29-300x225.jpg" width="640" /><br /><br />Quando sto a Berlino non ho abitato altro che a kreuzberg e a neukolln. Sono queste le parti della città che amo di più. E’ qui che sento soprattutto questa atmosfera speciale di internazionalità, di creatività, ed è qui che la città si manifesta in tutti i suoi parchi e i suoi canali. Non è una cosa strana che mi piaccia questa zona, anzi è quasi ovvio, e forse è pure un pochino inflazionata, ma non posso farci niente: per me è ancora la Berlino che amo di più. In questo periodo ho abitato in Sebastianstrasse, strada di Kreuzberg vicino ad Oranienplatz, e proprio su questa strada passava il muro che divideva Berlino. Per cui, il lato della mia casa è nella parte ovest, ma davanti ci sono case che prima erano nella parte est. Strano e curioso. Fa molto pensare. Ancora oggi si può distinguere precisamente, sia a livello architettonico che urbanistico, quale parti prima erano dell’est e quali dell’ovest, ed averle entrambe vicine fa un certo effetto. Ieri ho visto una mostra ‘panorama’ in cui c’era una ricostruzione fedele, attraverso un collage di fotografie ingigantito a dimensione reale, della Berlino anni 80, quindi col muro, proprio a partire da Sebastianstrasse, cioè esattamente dove ho abitato in questo periodo. Condivido con voi alcune foto della sebastianstrasse di allora, col muro. Il portone rosso sulla sinistra, quello in cui stanno facendo il trasloco e portando il tavolo, è la casa dove stavo fino a qualche giorno fa.<br /><br /><br /><a href="http://liuba.net/wp-content/uploads/2015/03/2015-03-19-15.41.57.jpg"><img height="480" src="http://liuba.net/wp-content/uploads/2015/03/2015-03-19-15.41.57-300x225.jpg" width="640" /></a><br /><br /><a href="http://liuba.net/wp-content/uploads/2015/03/2015-03-19-15.43.27.jpg"><img height="480" src="http://liuba.net/wp-content/uploads/2015/03/2015-03-19-15.43.27-300x225.jpg" width="640" /></a><br /><br /><a href="http://liuba.net/wp-content/uploads/2015/03/2015-03-19-15.40.51.jpg"></a><div>
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liubahttp://www.blogger.com/profile/00343317661891919441noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8311501362192793282.post-79736935323955615242015-08-28T05:32:00.003-07:002015-08-28T05:32:56.153-07:00151. Ritorno a Berlino e video<br /><br /><a href="http://liuba.net/wp-content/uploads/2015/03/2015-03-07-18.00.47.jpg"><img height="480" src="http://liuba.net/wp-content/uploads/2015/03/2015-03-07-18.00.47-300x225.jpg" width="640" /></a><br /><br />Sono stata a Berlino più di un mese, e per lo più ho lavorato al nuovo video Refugees welcome, il progetto site specific che ho in corso qui a Berlino sulle tematiche dei rifugiati e le loro storie. Potete avere più notizie su questo <a href="http://liuba.net/projects/refugees-welcome/">progetto cliccando qui</a>. Sono stata contenta perché per la prima volta non ho montato il video da sola (devo riconoscere che sono in un periodo delicato dove mi è fondamentale lavorare con qualcun altro, almeno per non perdermi nei miei pensieri), come ero solita fare per i precedenti progetti, ma con l’aiuto di un montatore spagnolo, il supporto di un regista americano e la supervisione di un tecnico del suono italiano. Questo poutpurri di persone e incontri da provenienze diverse non poteva accadere che qui a Berlino, ed è per questo anche che ho deciso di venire qui a produrre i lavori. E’ da novembre 2013 che avevo scelto Berlino (e non più New York) come luogo ideale per vivere e fare arte. Purtroppo ci sono stati dei forti dolori nel frattempo e delle grandi perdite, che hanno reso questo ultimo periodo davvero il più difficile della mia vita. A volte ti dicono che le grandi prove della vita vengono per insegnarti qualcosa, oppure per rafforzarti, io posso solo dirvi che sto facendo una grande fatica, a volte sono proprio giù e mi sento sospesa in una bolla di vuoto che non va da nessuna parte e di cui ho paura. Ma poi da qualche parte profonda l’entusiasmo fa di nuovo capolino, l’entusiasmo per la vita e per l’arte, e riesco a procedere per la strada che penso mi sia assegnata (dico ‘penso’ perché non fa giorno che quasi non mi interrogo se sto facendo la cosa giusta o se sto seguendo la strada che devo seguire, e come potete prevedere le risposte sono alterne…!)<br /><br /><a href="http://liuba.net/wp-content/uploads/2014/06/still-refugees-141202_163929-2.jpg"><img height="358" src="http://liuba.net/wp-content/uploads/2014/06/still-refugees-141202_163929-2-300x168.jpg" width="640" /></a><div>
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<a href="http://liuba.net/wp-content/uploads/2014/06/still-refugees-141202_163710-2.jpg"><img height="360" src="http://liuba.net/wp-content/uploads/2014/06/still-refugees-141202_163710-2-300x169.jpg" width="640" /></a><br /><br />Allora, vi dicevo di questa esperienza sociale e lavorativa berlinese che mi ha dato molta soddisfazione perché innanzi tutto ho condiviso l’entusiasmo per i miei progetti con alcune persone, e il processo di creare qualcosa di bello insieme. Inoltre, e cosa fondamentale, per quanto riguarda i video ero bloccata da alcuni anni. Il video nel mio lavoro è una parte assai importante, che fa da complemento alla parte performativa, Era dal 2011 che non finivo completamente un video. È impressionante! Ho lavorato a molti progetti, fatto molte performance e mostre, accumulato molto materiale di riprese, ma nessun video è stato finito. Se devo essere sincera mi sono impantanata nella realizzazione del video di <a href="http://www.thefingerandthemoon.net/blog/the-finger-and-the-moon-3-collective-performance-photos/">The Finger and the Moon #3,</a> al quale sto lavorando da due anni, e pur avendolo finito un paio di volte, non ne sono soddisfatta, per cui il progetto è sempre aperto, non lo ritengo finito e non l’ho ancora esposto ( e a genova stanno aspettando per esporlo!). Poi ci sono state le mie dolorose vicende personali dell’ultimo anno, che mi hanno bloccato ulteriormente, paralizzato quasi. Ora quindi è quasi una conquista aver finalmente ripreso a lavorare al montaggio dei video, e ad avere finito una nuova opera! E sapevo che da ora in poi non posso più occuparmi interamente del montaggio, e che devo cominciare a collaborare con dei montatori. Così sono doppiamente contenta di aver inaugurato con questo video una nuova fase, che implica la collaborazione di diversi professionisti. Un lavoro di equipe, tenuto insieme dalla mia regia, come succede nei normali film. Mi sento grata a queste persone di aver collaborato con me, e contenta di aver cominciato questa fase collaborativa. Non posso ancora farvi vedere qualche immagine del video, perché manca la correzione colore e la lavorazione dell’audio, anche queste parti che di solito facevo da sola e che ora affido a dei collaboratori professionisti. Ciò mi diverte parecchio, di potermi occupare più precisamente della parte registica e creativa, delegando ai tecnici più esperti di me gli aspetti di loro competenza. E tutto ciò non poteva che avvenire qui a Berlino, città piena e pullulante di giovani (e non) creativi provenienti da ogni parte del mondo. E’ facile trovare collaboratori entusiasti e motivati, oltre ad essere la città sia stimolante, per le proposte, sia tranquilla e lenta, cosa che favorisce la creatività. In questo tempo quindi, a parte qualche evento sociale, o qualche uscita per andare al cinema o a sentire del jazz, o a bere la buonissima birra, ho passato la maggioranza delle mie giornate a lavorare creativamente al video e ad altri progetti, solo inframmezzate dalla ormai abitudine acquisita di correre due volte alla settimana e nuotare una volta alla settimana. Cosa che mi aiuta molto.</div>
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liubahttp://www.blogger.com/profile/00343317661891919441noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8311501362192793282.post-42596868601923245042015-08-28T05:29:00.000-07:002015-08-28T05:31:16.019-07:00150. Questa non è una performance<br />
<br /><br />LIUBA<br /><br /><i>QUESTA NON E' UNA PERFORMANCE</i><br /><br /><br />@ Opening di ArteFiera. Bologna, gennaio 2015<br /><br /><br /><br /><a href="http://liuba.net/wp-content/uploads/2015/03/652decb0-cb88-4654-8899-594a0653417f.jpg"><img height="640" src="https://lh6.googleusercontent.com/proxy/PLVNzdgeIBBD1TLGxH5Pqh4aKwT1fkb4HGZ5MRUaMVf-4CH4hKUFxnaWlTC_oHdKCuA05BUN1DIDWYU_MMGd0BfLRiSE3CxrdnmQOHptarI4_Xi-bQvFgKwhhQHJoCTLh4mYKk8wKCVDj1YGvOvtTw" width="640" /></a><br /><br /><br /><br />Un'azione - non azione che riflette sulla natura del linguaggio e sui concetti di verità-finzione, arte-vita, mescolandone le carte. L’intenzione è quella di esplorare la relazione tra l’atto performativo e la realtà quotidiana attraverso un gesto in vivo, che sta accadendo nel momento contingente all’azione, ponendolo in risalto dall’atto naturale di vivere.<br /><br />La metaperformance si basa, infatti, sulla giustapposizione paradossale dell’immagine e della scritta che la smentisce, ponendo fine al regime della rappresentazione basata sulla somiglianza.<br /><br /><br /><br /><a href="http://liuba.net/wp-content/uploads/2015/03/0a732b2b-6894-4ffe-93ba-1c337147024d.jpg"><img height="347" src="https://lh6.googleusercontent.com/proxy/aFuRJGF7O42I1RLkZpF5CfGDQl_o3jZUAx6HMtIV25if7wbCEE0SbLuO68iG4PrK3Wz2if3Vx37nlQyDSI1PtBY66uigAzCa2Pcx4RsWy_0cTXB7HirRf43xQg-FYiK01BZC5DkMu7UgCn2CLk9Z5Q" width="640" /></a><br /><br /><br /><br /><img height="480" src="https://lh4.googleusercontent.com/proxy/1BwrK6TyY3DqRp122WzTXRzQK4tNMKdcmMWlIw46sRjGN6EniosJBClBJOLODk9OuvsK_uR5BDTMA0kpqx9fItJfjHS0SQDFFN9aAxTfxJXL16_0EpX1ixc5c5v6omjc19azKF9HWamLiRLCZ2uQUQ" width="640" /><br /><br /><br /><br /><div style="text-align: center;">
<a href="http://liuba.net/projects/questa-non-e-una-performance/?lang=it">leggi di più</a></div>
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<!-- Blogger automated replacement: "https://images-blogger-opensocial.googleusercontent.com/gadgets/proxy?url=http%3A%2F%2Fliuba.net%2Fwp-content%2Fuploads%2F2015%2F03%2F979323c4-9d99-45cc-9051-43e438e09901-300x225.jpg&container=blogger&gadget=a&rewriteMime=image%2F*" with "https://lh4.googleusercontent.com/proxy/1BwrK6TyY3DqRp122WzTXRzQK4tNMKdcmMWlIw46sRjGN6EniosJBClBJOLODk9OuvsK_uR5BDTMA0kpqx9fItJfjHS0SQDFFN9aAxTfxJXL16_0EpX1ixc5c5v6omjc19azKF9HWamLiRLCZ2uQUQ" --><!-- Blogger automated replacement: "https://images-blogger-opensocial.googleusercontent.com/gadgets/proxy?url=http%3A%2F%2Fliuba.net%2Fwp-content%2Fuploads%2F2015%2F03%2F0a732b2b-6894-4ffe-93ba-1c337147024d-300x163.jpg&container=blogger&gadget=a&rewriteMime=image%2F*" with "https://lh6.googleusercontent.com/proxy/aFuRJGF7O42I1RLkZpF5CfGDQl_o3jZUAx6HMtIV25if7wbCEE0SbLuO68iG4PrK3Wz2if3Vx37nlQyDSI1PtBY66uigAzCa2Pcx4RsWy_0cTXB7HirRf43xQg-FYiK01BZC5DkMu7UgCn2CLk9Z5Q" --><!-- Blogger automated replacement: "https://images-blogger-opensocial.googleusercontent.com/gadgets/proxy?url=http%3A%2F%2Fliuba.net%2Fwp-content%2Fuploads%2F2015%2F03%2F652decb0-cb88-4654-8899-594a0653417f-300x300.jpg&container=blogger&gadget=a&rewriteMime=image%2F*" with "https://lh6.googleusercontent.com/proxy/PLVNzdgeIBBD1TLGxH5Pqh4aKwT1fkb4HGZ5MRUaMVf-4CH4hKUFxnaWlTC_oHdKCuA05BUN1DIDWYU_MMGd0BfLRiSE3CxrdnmQOHptarI4_Xi-bQvFgKwhhQHJoCTLh4mYKk8wKCVDj1YGvOvtTw" -->liubahttp://www.blogger.com/profile/00343317661891919441noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8311501362192793282.post-56005289341539143332015-08-28T05:25:00.001-07:002015-08-28T05:25:16.855-07:00149. Performance collettiva e partecipativa YOU'RE OUT a Berlino<br /><br />YOU ARE OUT<br /><br />Performance interattiva e partecipativa per un gruppo misto di persone tra immigranti e cittadini<br /><br />16/11/14 @ Oranienplatz (tenda d'informazione dei rifugiati), Kreuzberg, Berlino<div class="p1" style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 16px; line-height: 24px;">
<br /></div>
<div class="p1" style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 16px; line-height: 24px;">
<a data-mce-href="http://liuba.net/wp-content/uploads/2014/06/b5c39703-bfb3-4baf-91e2-0f97f65371a91.jpg" href="http://liuba.net/wp-content/uploads/2014/06/b5c39703-bfb3-4baf-91e2-0f97f65371a91.jpg"><img alt="b5c39703-bfb3-4baf-91e2-0f97f65371a9" class=" aligncenter" data-mce-src="http://liuba.net/wp-content/uploads/2014/06/b5c39703-bfb3-4baf-91e2-0f97f65371a91-300x168.jpg" height="390" src="http://liuba.net/wp-content/uploads/2014/06/b5c39703-bfb3-4baf-91e2-0f97f65371a91-300x168.jpg" style="display: block; height: auto; margin-left: auto; margin-right: auto; max-width: 100%;" width="703" /></a></div>
<div class="p1" style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 16px; line-height: 24px;">
<br /></div>
<div class="p1" style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 16px; line-height: 24px;">
<img alt="97ce317b-d918-4683-aeac-37e08f453e8c" class=" aligncenter" data-mce-src="http://liuba.net/wp-content/uploads/2014/06/97ce317b-d918-4683-aeac-37e08f453e8c-300x167.jpg" height="392" src="http://liuba.net/wp-content/uploads/2014/06/97ce317b-d918-4683-aeac-37e08f453e8c-300x167.jpg" style="display: block; height: auto; margin-left: auto; margin-right: auto; max-width: 100%;" width="704" /></div>
<div class="p1" style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 16px; line-height: 24px;">
<br /></div>
<div class="p1" style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 16px; line-height: 24px;">
<br /></div>
<br /><br />In questo progetto, che segue e sviluppa Refugees Welcome project, LIUBA continua a concentrarsi sul problema dei rifugiati in Europa e sul problema dell’integrazione e dell’accoglienza dei rifugiati. E’ un progetto che riflette anche in generale sul concetto di espulsione da una comunità.<br /><br />L'idea della performance è quella di giocare un gioco che simbolicamente riflette ciò che accade nella realtà: non c'è sempre abbastanza spazio per tutti. Il gioco è uno di quelli vecchi che molti di noi avranno sicuramente giocato da piccoli, permettendo alle persone di sperimentare, con i loro stessi corpi, la sensazione di essere rifiutate e la lotta per trovare un posto. Fare questa performance è un modo per avere una profonda consapevolezza su questi temi e dinamiche. E' un lavoro sulla lotta per stabilirsi in un paese e lo sforzo e le possibilità necessarie perché abbia successo.<br /><br />La performance è concepita per includere come partecipanti gli immigrati e i cittadini, per rappresentare una società multirazziale del nostro tempo e il problema dell'integrazione che i rifugiati devono affrontare quando arrivano in un altro paese.<br /><br />All’inizio del gioco tutti ballano a tempo di musica. Quando la musica si ferma ciascuno dovrà sedersi su una sedia, ma ci sarà una sedia in meno dei partecipanti, per cui uno di loro sarà escluso. Il gioco continua fino a che tutti saranno esclusi e si ritroverà solo una persona, da sola, nella comunità. La performance finisce con un nuovo giro del gioco con tutti i partecipanti e con una sedia per ogni partecipante: quando la musica finisce ognuno potrà trovare la propria sedia, il proprio posto, e sentirsi a casa.<br /><br />L'idea di questo lavoro nasce dal senso di frustrazione che proviamo quando vediamo la gente che lotta per avere i documenti necessari per poter stare in un paese, che non sono libere di trovare un lavoro onestamente e sono esclusi dalla comunità. Lo stesso senso di frustrazione viene ogni volta che ci sentiamo esclusi da un gruppo, siano essi amici, familiari, nel lavoro o in un paese.<div>
<br /></div>
<div>
<br /><div class="p1" style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 16px; line-height: 24px;">
<img alt="1bde95f4-2f5a-463b-b441-bac5afdb995c" class=" aligncenter" data-mce-src="http://liuba.net/wp-content/uploads/2014/06/1bde95f4-2f5a-463b-b441-bac5afdb995c-300x168.jpg" height="363" src="http://liuba.net/wp-content/uploads/2014/06/1bde95f4-2f5a-463b-b441-bac5afdb995c-300x168.jpg" style="display: block; height: auto; margin-left: auto; margin-right: auto; max-width: 100%;" width="648" /></div>
<div class="p1" style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 16px; line-height: 24px;">
<br /></div>
<div class="p1" style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 16px; line-height: 24px;">
<br /></div>
<div class="p1" style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 16px; line-height: 24px;">
<a data-mce-href="http://liuba.net/wp-content/uploads/2015/03/still-refugees-141207_231250.jpg" href="http://liuba.net/wp-content/uploads/2015/03/still-refugees-141207_231250.jpg"><img alt="still refugees-141207_231250" class=" aligncenter" data-mce-src="http://liuba.net/wp-content/uploads/2015/03/still-refugees-141207_231250-300x167.jpg" height="356" src="http://liuba.net/wp-content/uploads/2015/03/still-refugees-141207_231250-300x167.jpg" style="display: block; height: auto; margin-left: auto; margin-right: auto; max-width: 100%;" width="640" /></a></div>
</div>
liubahttp://www.blogger.com/profile/00343317661891919441noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8311501362192793282.post-6919505270130399982015-08-22T09:20:00.002-07:002015-08-28T05:26:11.706-07:00148. Performance Refugees Welcome<br />REFUGEES WELCOME Performance interattiva e collettiva con i rifugiati e il pubblico<br /><br />14/11/2014 @Kreuzberg Pavillion, Berlino<div class="p1" style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 16px; line-height: 24px;">
<span style="background-color: white;"><br /></span></div>
<div style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 16px; line-height: 24px;">
<span style="background-color: white;"><img alt="still refugees-141202_163929-2" class="alignnone" data-mce-src="http://liuba.net/wp-content/uploads/2014/06/still-refugees-141202_163929-2-300x168.jpg" src="http://liuba.net/wp-content/uploads/2014/06/still-refugees-141202_163929-2-300x168.jpg" height="322" style="height: auto; max-width: 100%;" width="575" /></span></div>
<div style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 16px; line-height: 24px;">
<span style="background-color: white;"><br /></span></div>
<br /><br />Questo progetto ripropone a grande richiesta la performance effettuata da LIUBA l'anno scorso e sarà inclusa dal regista americano Zachary Kerschberg nel suo documentario.<br /><br /><br />il progetto è' composto da due parti: la performance in galleria, e il precedente e lungo lavoro preparatorio site-specific, consistito nel prendere contatti con rifugiati in protesta a Berlino, nel conoscerli e ascoltare le loro storie e i loro problemi, per poi invitarli a partecipare alla performance in galleria che consiste in 12 simbolici minuti di silenzio in segno dei loro diritti e della loro accettazione.<br /><br /><br />Alcuni concetti che hanno portato LIUBA a questo lavoro: <br />Penso che le persone e i loro problemi siano più importanti dei progetti artistici. <br />Porto delle persone viventi in galleria perchè le persone, le loro vite e le loro problematiche sono ciò che veramente importa adesso. <br />Raduno insieme persone diverse in uno stesso luogo, perchè ciascuno ha il diritto di stare in quello stesso luogo. <br />Voglio che le persone stiano in silenzio, osservandosi l’un l’altro. Il pubblico della galleria e i rifugiati. Osservare è il primo passo per conoscere, accettare, rispettare. <br />Guardare l’altro significa trovare la base comune della nostra esistenza: essere vivi adesso. <br />Costruisco la performance col proposito di creare esperienze personali per le persone, interiori ed esteriori. <br />L’arte diventa un mezzo per dare ai rifugiati un modo per essere ascoltati, per essere visibili, per essere rispettati<ul style="color: #333333; font-size: 16px; line-height: 24px;">
</ul>
<div style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 16px; line-height: 24px;">
<br />
<img alt="31f37671-ac4b-42c9-a2c4-a2c3f2546149" class=" aligncenter" data-mce-src="http://liuba.net/wp-content/uploads/2015/03/31f37671-ac4b-42c9-a2c4-a2c3f2546149-300x169.jpg" src="http://liuba.net/wp-content/uploads/2015/03/31f37671-ac4b-42c9-a2c4-a2c3f2546149-300x169.jpg" height="344" style="display: block; height: auto; margin-left: auto; margin-right: auto; max-width: 100%;" width="610" /></div>
<div style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 16px; line-height: 24px;">
<span style="background-color: white;"><br /></span></div>
<div style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 16px; line-height: 24px;">
<img alt="Refugees Welcome, videostills, 2015" class=" aligncenter" data-mce-src="http://liuba.net/wp-content/uploads/2014/06/still-refugees-141202_163710-2-300x169.jpg" src="http://liuba.net/wp-content/uploads/2014/06/still-refugees-141202_163710-2-300x169.jpg" height="343" style="display: block; height: auto; margin-left: auto; margin-right: auto; max-width: 100%;" width="611" /></div>
<div style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 16px; line-height: 24px;">
<span style="background-color: white;"><br /></span></div>
<div style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 16px; line-height: 24px;">
<img alt="still refugees-141202_154711-2" class=" aligncenter" data-mce-src="http://liuba.net/wp-content/uploads/2014/06/still-refugees-141202_154711-2-300x169.jpg" src="http://liuba.net/wp-content/uploads/2014/06/still-refugees-141202_154711-2-300x169.jpg" height="346" style="display: block; height: auto; margin-left: auto; margin-right: auto; max-width: 100%;" width="614" /><br />
<br /></div>
<div style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', 'Bitstream Charter', Times, serif; font-size: 16px; line-height: 24px;">
<br /></div>
liubahttp://www.blogger.com/profile/00343317661891919441noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8311501362192793282.post-52475384230178397002015-01-20T04:30:00.001-08:002015-01-20T04:30:17.373-08:00147. Il fulcroE' esattamente così: avere qualcuno che ci aspetta è la cosa più bella del mondo. I miei genitori erano il mio fulcro da dove partivo e tornavo, che accettavano il mio entusiasmo quando ero via che facevo cose belle, e che si struggevano e mi struggevo quando non rimanevo tanto a milano.<br />
ora il centro si è frantumato e sto vivendo questo dolore. Tanto più forte oggi, che sono andata nella casa dei miei a milano, che è vuota da più di sei mesi, e che sto cercando di affrontare a piccoli passi, venendo di tanto in tanto ad aprire un cassetto o cercare qualcosa, e che mi mette un dolore lancinante di percepirli e capire che loro non ci sono più, ci sono solo le cose. Non so cosa fare, non riesco ad affittarla, non riesco ad abitarci (è molto meglio della mia, che è un punto di appoggio a milano), non riesco a gestirla. Ogni tanto la sto onorando facendo qualche cena e invitando amici, usando i cari servizi di piatti e posate delle feste che hanno fatto la mia storia... Sapessi che milano è la mia città forse saprei meglio cosa fare, ma milano era un punto importante perchè c'erano loro, ed io andavo e venivo, e a milano più di tanto non ci riuscivo a stare, anche perchè altrove mi era più facile fare la mia arte... ora a febbraio ho deciso che ritorno a berlino per finire alcuni progetti sospesi, sparpagliata più che mai, nomade come sempre, con cose care sparse in tre case in italia e nessun luogo vero dove stare e sentirmi a casa. Sono fortunata ad avere un amore e un compagno, ora è in italia con me, ma essendo canadese ed essendo artista, quando è in italia non lavora e non fa molto, così è difficile per lui restare, è difficile fare programmi, e sempre più mi sento spersa, ci sentiamo confusi, come lo eravamo anche prima. E' tutto molto transitorio, mobile, sospeso. So solo che consento di darmi tempo, di vivere il dolore, di avere pazienza. Ogni tanto la carica vitale ritorna, a piccoli tratti, più forte del dolore della perdita. sono solo momenti, ma so e sento che la vita è più forte di tutto. ma a volte siamo così giù e così persi, così stanchi e così confusi, così tangibilmente sofferenti di non poter più sentire abbracciare parlare vedere queste persone così fisicamente presenti dentro di noi. E' un mistero che si fa fatica a capire, non sembra vero che c'è la casa e loro non ci sono più dentro, che fino a ieri gestivano e vivevano la casa, e ci si muovevano e respiravano, e pensavano e amavano... E per me il fatto che se ne sono andati a 3 mesi di distanza è molto complicato perchè rispetto a papà ho delle malinconie delle struggenze, dei non detti e non vissuti che mi mancano e mi stendono di nostalgia, e vorrei riaverlo qui almeno una volta per stare con lui e dirci tutto, e invece la mamma con cui il rapporto era più facile ma di cui non ho avuto abbastanza, mi manca come una stella cometa, avevo bisogno di averla ancora, avevo bisogno di godere più vita in presenza con lei, e così si intrecciano questi dolori e per ognuno avresti bisogno di tempo e di completa dedizione..<br />
<br />liubahttp://www.blogger.com/profile/00343317661891919441noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8311501362192793282.post-4732264355259959372014-11-18T05:31:00.003-08:002014-11-18T05:31:52.186-08:00146. Di nuovo a Berlino ma senza di leiNon ho più scritto su questo blog per molti mesi. Amici cari, sono stata congelata e paralizzata.<br />
Ho vissuto e sto vivendo un dolore grande che talvolta mi porta via. Sono e mi sento senza radici.<br />
Per pudore non ho più scritto. Il dolore è qualcosa di molto privato che non vuoi e non puoi condividere. E non vado a scriverlo.<br />
Però ho deciso che questo blog andava continuato.<br />
Dall'inizio questo progetto implica un diario che racconta la vita di una persona che è artista, con le sue difficoltà e le sue gioie, i back stage, le fatiche, i successi, gl incontri, la vita quotidiana. e raccontare la vita vuol dire aprirsi e lasciarsi vedere.<br />
E' successo a maggio. Eravamo insieme a Berlino. Mi ha lasciato anche lei, la mia mamma. 4 mesi dopo il mio papà.<br />
Sono rientrata in Italia e sono rimasta là. Per ora è il posto dove devo stare, poi si vedrà. Non ho più scritto. Non ho più mandato newsletter. Congelata. Persa. Vuota.<br />
<br />
Ora sono ritornata a Berlino perchè mi hanno invitato a fare due performance sul progetto dei rifugiati che avevo cominciato qui. Ho accettato di venire perchè mi sembra abbia un senso continuare ciò che avevo cominciato e non lasciare tutto al vento. Sono certa che la mia mamma l'avrebbe voluto. Ma lei non è più qui con me. Ogni strada mi ricorda il tempo felice che abbiamo passato qui insieme. E ogni strada sento la malinconia della mancanza e di ciò che non è più. Lei era sempre felice, adorava il verde e i fiori, e la scorsa primavera il tempo era stupendo, un sacco di fiori e di alberi, abitavamo in una parte di kreuzberg molto verde, con anche tanti parchi intorno e un bel giardino nel cortile della casa. Lei si meravigliava di tutto come una bambina. Una bambina saggia. Una persona meravigliosa. Ho condiviso con mia mamma la mia vita, la portavo anche alle mostre o ai concerti, andavamo insieme a mangiare nei localini, lei era sempre felice, e mi diceva: perchè non veniamo ad abitare qua? ed io dicevo: ci stiamo già abitando! Anche se come sempre, l'estate l'avremmo passata a Rimini nella nostra terra. Mi diceva sempre: 'è meglio ridere che piangere' e non ho mai conosciuto al mondo una persona con questa dose straordinaria di ottimismo e di carica vitale come lei<br />
Grazie mamma grazie grazie grazie, mi manchi tanto tanto tanto tanto tanto. Ma so che mi stai guardando e sento pure che mi proteggi. Ci sei ancora.<br />
<br />
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<a href="http://1.bp.blogspot.com/-vv3JWnTUyYg/VGtJ40FSVrI/AAAAAAAACB0/GzddKoKHmvg/s1600/Sirmione%2B-%2B1969%2Bcastello.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://1.bp.blogspot.com/-vv3JWnTUyYg/VGtJ40FSVrI/AAAAAAAACB0/GzddKoKHmvg/s1600/Sirmione%2B-%2B1969%2Bcastello.jpg" height="640" width="450" /></a></div>
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<br />liubahttp://www.blogger.com/profile/00343317661891919441noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8311501362192793282.post-65763174701711736442014-11-18T04:22:00.004-08:002014-11-18T05:33:22.771-08:00145. Il mio video al Funf Seen Film Festival<div style="background-color: white; box-sizing: border-box; font-family: Lato, sans-serif; line-height: 1.3; margin-bottom: 1.25rem; padding: 0px; text-align: justify; text-rendering: optimizelegibility;">
<br />
The Finger and the Moon #2 has been presented in the videoart section of the <a href="http://www.fsff.de/home/cm/fff-2014-1/presse/pressemitteilungen.html" style="box-sizing: border-box; color: black; font-family: museo-sans; font-weight: 900; line-height: 1.5; text-decoration: none; text-transform: uppercase;" target="_blank">FUNF SEEN FILM FESTIVAL</a> in Starnberg, Munich (D). It was a lot of fun, wonderful people and wonderful video selection.<br />
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-_Ug7nlSueCo/VGs54mKIM9I/AAAAAAAACBk/FAmgvTAwktI/s1600/FSFF2014_POSTER.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://1.bp.blogspot.com/-_Ug7nlSueCo/VGs54mKIM9I/AAAAAAAACBk/FAmgvTAwktI/s1600/FSFF2014_POSTER.jpg" height="640" width="451" /></a></div>
<div style="background-color: white; box-sizing: border-box; font-family: Lato, sans-serif; line-height: 1.3; margin-bottom: 1.25rem; padding: 0px; text-align: justify; text-rendering: optimizelegibility;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; box-sizing: border-box; font-family: Lato, sans-serif; line-height: 1.3; margin-bottom: 1.25rem; padding: 0px; text-align: justify; text-rendering: optimizelegibility;">
——</div>
<div style="background-color: white; box-sizing: border-box; font-family: Lato, sans-serif; line-height: 1.3; margin-bottom: 1.25rem; padding: 0px; text-align: justify; text-rendering: optimizelegibility;">
<br />
<span style="line-height: 1.3;">Scrivo davanti al lago dove sto prendendomi una pausa nel bel territorio bavarese, dopo aver ieri presentato il mio video</span><span style="line-height: 1.3;"> </span><a href="http://angelasmith.com.au/liuba/projects/finger-on-the-moon/" style="-webkit-transition: all 100ms linear; box-sizing: border-box; color: black; font-family: museo-sans; font-weight: 900; line-height: 1.5; text-decoration: none; text-transform: uppercase; transition: all 100ms linear;" target="_blank" title="The Finger & the Moon Project">THE FINGER AND THE MOON #2</a><span style="line-height: 1.3;"> </span><span style="line-height: 1.3;">al Funf Seen Film Festival.</span></div>
<div style="background-color: white; box-sizing: border-box; font-family: Lato, sans-serif; line-height: 1.3; margin-bottom: 1.25rem; padding: 0px; text-align: justify; text-rendering: optimizelegibility;">
Devo dire subito che sono stata felice e appagata, il mio video (e lo dito con un po’ di timidezza e di modestia, ma è vero!) ha avuto un grande successo, forse devo dire più di tutti gli altri, perchè è stato l’unico video che ha avuto battimani e forti applausi a scena aperta, e i commenti delle persone sono stati entusiastici. Questi momenti, assommati con la cordiale ospitalità e il rispetto con cui sono stata trattata, rendono finalmente il cammino dolce e il piacere profondo nel fare arte, perchè vedi che gli altri ne traggono godimento, che è forse la soddisfazione più profonda e il vero senso per cui facciamo le cose.</div>
<div style="background-color: white; box-sizing: border-box; font-family: Lato, sans-serif; line-height: 1.3; margin-bottom: 1.25rem; padding: 0px; text-align: justify; text-rendering: optimizelegibility;">
Che dire di più? Che chiedo ancora di questi momenti e ringrazio infinitamente per averli vissuti e goduti. Sono in un momento molto difficile, e non ve l’ho raccontato, quindi avere queste soddisfazioni mette un po’ di carburante nella mia macchina che sale a fatica.</div>
<div style="background-color: white; box-sizing: border-box; font-family: Lato, sans-serif; line-height: 1.3; margin-bottom: 1.25rem; padding: 0px; text-align: justify; text-rendering: optimizelegibility;">
<br /></div>
liubahttp://www.blogger.com/profile/00343317661891919441noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8311501362192793282.post-44672838763663627612014-04-28T15:55:00.003-07:002014-04-28T15:55:23.900-07:00144. Una foto trovata mentre rifaccio il sito<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-u8Hmsl5YLUo/U17a73IJqnI/AAAAAAAAB1A/L3_AeO0OVNk/s1600/Liuba+riflessa.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://3.bp.blogspot.com/-u8Hmsl5YLUo/U17a73IJqnI/AAAAAAAAB1A/L3_AeO0OVNk/s1600/Liuba+riflessa.jpg" height="426" width="640" /></a></div>
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<br /></div>
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<br /></div>
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<span style="text-align: start;">Sto lavorando con una giovane e bravissima web designer and developer australiana per rifare il mio sito personale (finalmente! erano alcuni anni che volevo rifare tutto ma non avevo trovato in passato la persona giusta e in Italia non mi piaceva come i webdesigner lavorano, nè le cifre esorbitanti che molti di loro chiedono, mentre qui a Berlino sapevo che avrei trovato la persona adatta!) e sto risistemando tutte le foto. spulciando qua e là ne ho trovate due, molto diverse fra loro, che mi è venuta voglia di mettervi qua! Forse perchè entrambe mi stanno simpatiche e in entrambe mi rappresento! (oddio...lo so che sono una persona dalle tante sfaccettature e dell'unione degli opposti! )</span></div>
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<a href="http://4.bp.blogspot.com/-ZphcdObavDM/U17bosdtTVI/AAAAAAAAB1M/qQiybsSJt5A/s1600/215_1532.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://4.bp.blogspot.com/-ZphcdObavDM/U17bosdtTVI/AAAAAAAAB1M/qQiybsSJt5A/s1600/215_1532.JPG" height="426" width="640" /></a></div>
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<br /></div>
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<br />liubahttp://www.blogger.com/profile/00343317661891919441noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8311501362192793282.post-61078417764191056212014-04-24T12:16:00.002-07:002014-04-24T12:17:40.149-07:00143. Refugees Hunger StrikeQui a Berlino ho ripreso a lavorare intensamente e parecchio. Ho l'aiuto di una persona che parla italiano che sta per 6 ore con mia madre, occupandosi di lei, così in quel tempo io sono libera di lavorare ai miei progetti.<br />
<br />
E tutto sta andando avanti: il video di The Finger and the Moon #3, che è finito e di cui ho gestito con un tecnico alcuni problemi tecnici inerenti l'rsportazione del filmato HD, Poi sto rielaborando nella parte tecnica anche il video The Finger and the Moon #2, invitato a un festival di videoarte in Baviera quest'estate ( e lo volgiono già da ora), poi sto facendo un sito nuovo di zecca insieme a una bravissima web-designer and developer austrraliana, con la quale stiamo lavorando molto bene insieme e pure velocemente...non vedo l'ora che sia online!<br />
<br />
e, last but not least, sto proseguendo con le riprese e la ricerca sulla situazione dei rifugiati e dei lampedusa people. Recentemente è stato sgomberato il campo profughi di protesta ad Oranienplatz. Alcuni sostengono che c'è stato un accordo e un patto fra i rifugiati e il comune, altri, compreso alcuni di loro, sostengono che il patto era più uno specchietto per le allodole e i media, che un passo concreto verso la risoluzione della loro situazione, per cui si è creata una ulteriore resistenza, ed è stato iniziato uno sciopero della pace in Oranienplatz.<br />
<br />
Qui di seguito potete vedere un video, fatto appeno lo sciopero della fame cominciò ( e montato mischiando velocemente anche dell'altro materiale che avevo archiviato, in attesa di fare un lavoro video più ampio su tutta questa situazione), e delle foto fatte ieri, due settimane dopo.<br />
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<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="360" src="//www.youtube.com/embed/Ps4DrUXxRXM?rel=0" width="640"></iframe>
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<a href="http://3.bp.blogspot.com/-y0XPZEk1qTA/U1lideav6uI/AAAAAAAABz0/P89Q3-DInMU/s1600/2014-04-23+13.20.26.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://3.bp.blogspot.com/-y0XPZEk1qTA/U1lideav6uI/AAAAAAAABz0/P89Q3-DInMU/s1600/2014-04-23+13.20.26.jpg" height="480" width="640" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-Wdxs4EYmRbo/U1lidIh4OKI/AAAAAAAABzs/fV-iKGqCdVc/s1600/2014-04-23+13.20.47.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://1.bp.blogspot.com/-Wdxs4EYmRbo/U1lidIh4OKI/AAAAAAAABzs/fV-iKGqCdVc/s1600/2014-04-23+13.20.47.jpg" height="480" width="640" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-tHF9s23i7NY/U1lidoVzVQI/AAAAAAAABzw/pjpw1LJ0Grc/s1600/2014-04-23+13.20.53.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://1.bp.blogspot.com/-tHF9s23i7NY/U1lidoVzVQI/AAAAAAAABzw/pjpw1LJ0Grc/s1600/2014-04-23+13.20.53.jpg" height="480" width="640" /></a></div>
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-cctYST1GGn8/U1lii5cl7bI/AAAAAAAAB0E/Z_UiHmPKGvo/s1600/2014-04-23+13.21.07.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://4.bp.blogspot.com/-cctYST1GGn8/U1lii5cl7bI/AAAAAAAAB0E/Z_UiHmPKGvo/s1600/2014-04-23+13.21.07.jpg" height="480" width="640" /></a></div>
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-PCg5_u9SaSU/U1limWTqUxI/AAAAAAAAB0Q/g2vTiVIo2fk/s1600/2014-04-23+13.22.01.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://1.bp.blogspot.com/-PCg5_u9SaSU/U1limWTqUxI/AAAAAAAAB0Q/g2vTiVIo2fk/s1600/2014-04-23+13.22.01.jpg" height="480" width="640" /></a></div>
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<a href="http://4.bp.blogspot.com/-WXuvO5e0zqU/U1lil72L3pI/AAAAAAAAB0M/Expj6WftseM/s1600/2014-04-23+13.22.28.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://4.bp.blogspot.com/-WXuvO5e0zqU/U1lil72L3pI/AAAAAAAAB0M/Expj6WftseM/s1600/2014-04-23+13.22.28.jpg" height="480" width="640" /></a></div>
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<a href="http://2.bp.blogspot.com/-sLZysobqv8I/U1liqGS5EqI/AAAAAAAAB0c/vmBISPFO_HU/s1600/2014-04-23+13.22.49.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://2.bp.blogspot.com/-sLZysobqv8I/U1liqGS5EqI/AAAAAAAAB0c/vmBISPFO_HU/s1600/2014-04-23+13.22.49.jpg" height="480" width="640" /></a></div>
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<a href="http://4.bp.blogspot.com/-l9g-7LnOnYY/U1lisnB2N9I/AAAAAAAAB0k/4WPVJuUZ6go/s1600/2014-04-23+13.24.26.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://4.bp.blogspot.com/-l9g-7LnOnYY/U1lisnB2N9I/AAAAAAAAB0k/4WPVJuUZ6go/s1600/2014-04-23+13.24.26.jpg" height="480" width="640" /></a></div>
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<br />liubahttp://www.blogger.com/profile/00343317661891919441noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8311501362192793282.post-34378655619376580572014-04-14T08:24:00.001-07:002014-04-14T08:26:17.476-07:00142. Ho portato la mamma 83enne a BerlinoHo preso la decisione coraggiosa di portare mia mamma a Berlino con me. Non poteva rimanere da sola a Milano con solo la donna delle pulizie che viene mezzagiornata, poichè negli ultimi anni ha perso la sua lucidità mentale, nè tantomeno volevo lasciarla a una badante fissa, come quasi tutti mi avevano consigliato.<br />
Ho pensato che per lei fosse meglio stare con me che stare nella sua casa con un'estranea, e per me era più tranquillo, seppur faticoso, gestire mia mamma a Berlino abitando insieme piuttosto che a distanza.<br />
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-HSVl8lTeoZk/U0v8s26KB3I/AAAAAAAABx8/PvD9B9OmX_A/s1600/viaggio4.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://4.bp.blogspot.com/-HSVl8lTeoZk/U0v8s26KB3I/AAAAAAAABx8/PvD9B9OmX_A/s1600/viaggio4.jpg" height="360" width="640" /></a></div>
<br />
<br />
Detto fatto, un bel giorno di sole (fortuna vuole che questa primavera è magnifica, sia in Italia che in Germania) abbiamo preso l'aereo e siamo atterrati a Berlino. Appena arrivati mia madre era contenta, non stanca del viaggio, ed entusiasta di vedere una città fresca, giovane, rilassante, con molti parchi, verde e aria buona, e dove tutti - come lei mi rimarca spesso - sono sempre sorridenti.<br />
Ed io sono felice di poter condividere del tempo con lei, e che lei, finalmente, possa condividere un po' la mia vita per il mondo a fare arte.<br />
<br />
Anche gli amici berlinesi mi dissuadevano da questa scelta, ma io mi ero bene informata dai medici e specialisti prima di partire, avevo portato mia mamma da tutti i medici necessari e rinfrescato tutte le terapie. Ognuno di loro mi diede l'approvazione dicendo che, anche se gli anziani sono affezionati alla loro casa, è molto meglio per lei stare con me in un altro luogo che stare con un'altra persona nella sua casa, e così è stato. Ho trovato inoltre una persona che parla italiano che sta con lei 5-6 ore al giorno di modo che ho ripreso a lavorare, a montare il video, a scrivere il blog, a vedere mostre e a prendermi un pochino del mio spazio.<br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-vrDbvZ4TXjo/U0v9OLciteI/AAAAAAAAByI/30EUedD4vYE/s1600/viaggio8.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://4.bp.blogspot.com/-vrDbvZ4TXjo/U0v9OLciteI/AAAAAAAAByI/30EUedD4vYE/s1600/viaggio8.jpg" height="360" width="640" /></a></div>
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<br />
E Berlino è una città dove mi sento davvero a casa, serena, tranquilla, stimolata ma non stressata. un bel mix fra l'esperienza di New York e la mia Bologna dei tempi dell'univeristà e post università - ho abitato 13 anni a Bologna, amandola un casino! (paragone strano vero? ma è l'esatto mix di queste due esperienze bellissime in due città diverse).<br />
<br />
Berlino è una città dove è facile lavorare e collaborare, è piena di creativi in ogni senso ed è facile ricorrere a persone che ti possono aiutare, che provengono da tutto il mondo. Ci sono un sacco di artisti, ma per quanto mi riguarda mi sta interessando stare a berlino più per produrre i miei lavori che per prendere nuovi contatti. sento che è proprio il tempo dell'azione. Però vado regolarmente a vedere mostre. A volte porto appresso pure lei :)<br />
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<a href="http://4.bp.blogspot.com/-oXXpWC30r3g/U0rN_QNA3EI/AAAAAAAABxs/KHJBKqiczYE/s1600/letto+a+strisce3.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://4.bp.blogspot.com/-oXXpWC30r3g/U0rN_QNA3EI/AAAAAAAABxs/KHJBKqiczYE/s1600/letto+a+strisce3.jpg" height="360" width="640" /></a></div>
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<br />liubahttp://www.blogger.com/profile/00343317661891919441noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8311501362192793282.post-76603081644173052182014-04-04T08:46:00.000-07:002014-04-04T08:46:23.502-07:00141. Per rimanere in famiglia...alcune fotine....<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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TRITTICO DEL LAGO BLU </div>
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<a href="http://2.bp.blogspot.com/-yVS3WaF7XdQ/Uzw8fh9JsfI/AAAAAAAABwI/zYy59MehgDM/s1600/Trittico+lago+Blu++-+1970+Champoluc+-+mamma+e+liuba.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://2.bp.blogspot.com/-yVS3WaF7XdQ/Uzw8fh9JsfI/AAAAAAAABwI/zYy59MehgDM/s1600/Trittico+lago+Blu++-+1970+Champoluc+-+mamma+e+liuba.jpg" height="444" width="640" /></a></div>
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<a href="http://2.bp.blogspot.com/-JW0WTFGIs18/Uzw8fYhob9I/AAAAAAAABwE/qRD5RL4NTI8/s1600/Trittico+lago+Blu++-+1970+Champoluc+-++liuba.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://2.bp.blogspot.com/-JW0WTFGIs18/Uzw8fYhob9I/AAAAAAAABwE/qRD5RL4NTI8/s1600/Trittico+lago+Blu++-+1970+Champoluc+-++liuba.jpg" height="442" width="640" /></a></div>
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<a href="http://1.bp.blogspot.com/-haTDrOrOv5E/Uzw8fvExGnI/AAAAAAAABwQ/qzbiLw0gNpo/s1600/Trittico+lago+Blu++-+1970+Champoluc+-++pap%C3%A0.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://1.bp.blogspot.com/-haTDrOrOv5E/Uzw8fvExGnI/AAAAAAAABwQ/qzbiLw0gNpo/s1600/Trittico+lago+Blu++-+1970+Champoluc+-++pap%C3%A0.jpg" height="446" width="640" /></a></div>
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<a href="http://3.bp.blogspot.com/-VX1d5QaAuQ0/Uzw9KhNxBYI/AAAAAAAABwg/ccR-AMub5yQ/s1600/pap%C3%A0+ed+io+-+1976+Macignaga+rifugio+Zamboni.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://3.bp.blogspot.com/-VX1d5QaAuQ0/Uzw9KhNxBYI/AAAAAAAABwg/ccR-AMub5yQ/s1600/pap%C3%A0+ed+io+-+1976+Macignaga+rifugio+Zamboni.jpg" height="640" width="446" /></a></div>
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<a href="http://1.bp.blogspot.com/-xTTBXZfXjMY/Uzw9KY6BjpI/AAAAAAAABwo/6HRaTbCPVeo/s1600/Sirmione+-+1969+castello.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://1.bp.blogspot.com/-xTTBXZfXjMY/Uzw9KY6BjpI/AAAAAAAABwo/6HRaTbCPVeo/s1600/Sirmione+-+1969+castello.jpg" height="640" width="448" /></a></div>
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<a href="http://2.bp.blogspot.com/-RT0sQF5INrE/Uzw9KdxvmDI/AAAAAAAABwc/nyRDWqlVg4I/s1600/Sirmione+-+1969+in+nave.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://2.bp.blogspot.com/-RT0sQF5INrE/Uzw9KdxvmDI/AAAAAAAABwc/nyRDWqlVg4I/s1600/Sirmione+-+1969+in+nave.jpg" height="640" width="440" /></a></div>
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<br />liubahttp://www.blogger.com/profile/00343317661891919441noreply@blogger.com0