Sono arrivata a Brema da Amburgo giovedì sera. Anette, l’organizzatrice del Performance Festival, mi è venuta a prendere alla stazione e mi ha portato a casa sua, dove mi ha sistemato in un appartamento sotto il suo, completamente a mia disposizione, con bagno, cucina, giardino, e un sacco di delicati e dolci accorgimenti di benvenuto: la piantina di Brema con segnato il luogo della loro casa, una rosa del loro giardino sul comodino, frutta, succhi, pane formaggi tipici nel frigo.
Mi sono sentita commossa e riconoscente, e dolcemente viziata e cullata, e nelle migliori condizioni per rilassarmi e prepararmi pscicofisicamente alla performance di domenica.
Quando ho preparato tutto per una performance, quando l’idea concettuale è pronta, i materiali scelti decisi e installati, la parte organizzativa più o meno finita, ecco che comincio l’ultima fase della preparazione: quella dell’energia e della concentrazione. Non provo mai le mie performance prima dell’evento, poiché per me la performance è un’azione unica che esalta il momento, ma mi preparo sempre intensamente con concetrazione e meditazione, in modo da trovare la parte più profonda delle mie energie e dare il meglio delle mie possibilità.
E’ la ricerca del centro, e l’essere profondamente centrati o no è quello che fa la differenza tra una ottima o buona performance (questo anche per un musicista, un attore, un trapezista … ). Adoro attingere a quei livelli di profondità, e godo moltissimo quando faccio le performance perché entro in una dimensione di centratura e concentrazione, di potere e di energia, che non è facile ottenere nella vita quotidiana, ma che è preziosa più che mai e infinitamente bella. E’ come un tuffo al centro della vita, ed io anche spero che questo tuffo sia percepito dagli altri, e che lo possano assorbire le persone che 'incontrano' le mie performance.
L’energia e la pace che ho respirato in quella casa, le persone interessanti che ho conosciuto hanno contribuito a creare la concentrazione e la forza necessaria per dare il meglio di me nella performance. E spero che questo sia riuscito!
Ecco alcune foto della performance: Jericho in Bremen!
Quando ho preparato tutto per una performance, quando l’idea concettuale è pronta, i materiali scelti decisi e installati, la parte organizzativa più o meno finita, ecco che comincio l’ultima fase della preparazione: quella dell’energia e della concentrazione. Non provo mai le mie performance prima dell’evento, poiché per me la performance è un’azione unica che esalta il momento, ma mi preparo sempre intensamente con concetrazione e meditazione, in modo da trovare la parte più profonda delle mie energie e dare il meglio delle mie possibilità.
E’ la ricerca del centro, e l’essere profondamente centrati o no è quello che fa la differenza tra una ottima o buona performance (questo anche per un musicista, un attore, un trapezista … ). Adoro attingere a quei livelli di profondità, e godo moltissimo quando faccio le performance perché entro in una dimensione di centratura e concentrazione, di potere e di energia, che non è facile ottenere nella vita quotidiana, ma che è preziosa più che mai e infinitamente bella. E’ come un tuffo al centro della vita, ed io anche spero che questo tuffo sia percepito dagli altri, e che lo possano assorbire le persone che 'incontrano' le mie performance.
L’energia e la pace che ho respirato in quella casa, le persone interessanti che ho conosciuto hanno contribuito a creare la concentrazione e la forza necessaria per dare il meglio di me nella performance. E spero che questo sia riuscito!
Ecco alcune foto della performance: Jericho in Bremen!
photos: Gisela Winter