Come vi dicevo nel post
precedente domenica 15 dicembre, appena prima di
rientrare in Italia per Natale e appena dopo la mia performance collettiva con
i rifugiati, sono stata invitata a partecipare a un talk show e a presentare
un'anteprima del mio ultimo video a una TV privata di Berlino, i cui studi
erano in un grande palazzone a Wedding. Con mia grande agitazione appena
arrivata là scoprii che in questo talk show quel giorno ci sarei stata solo io
come ospite....una incontrollata e inconscia insicurezza e paura si impossesso
del mio respiro, e dovetti sudare 70 camice per imporre al mio fisico un po' di
nonscialance e tranquillità, appena appena sufficienti per permettermi di
parlare dicendo cose sensate e senza balbettare -che poi essendo l'intervista
in inglese, e pur parlando io abbastanza fluentemente, non è così facile dare
risposte abili e brillanti in un'altra lingua in diretta televisiva..Devo dire
comunque che il prof. Donald Muldrow Griffith, ideatore e conduttore del programma, è
stato molto carino nel mettermi a mio agio sia prima che durante la
trasmissione, e mi ha infuso un po' di tranquillità e sicurezza. Ora che mi
sono rivista...beh pensavo peggio ...non sono andata poi tanto male! o no?
viaggio

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17/03/14
25/05/13
122. Intervista a Vittorio de Seta
"Con tutta la comunicazione che abbiamo non c'è la percezione delle cose."
"Il cinema è come la nitroglicerina. Può portare immensi benefici, ma è molto complicato da gestire."
Intervista a Vittorio de Seta
(In omaggio a questo regista che non conoscevo e a Luigi Bianco che me lo ha fatto conoscere)
"Il cinema è come la nitroglicerina. Può portare immensi benefici, ma è molto complicato da gestire."
Intervista a Vittorio de Seta
(In omaggio a questo regista che non conoscevo e a Luigi Bianco che me lo ha fatto conoscere)
22/03/13
118. La videointervista a Liuba by Egle Prati
Otto o Nove mesi fa ricevetti una telefonata (o una email non mi ricordo!) da parte di Egle Prati. Mi disse che stava lavorando a un progetto e a un sito dove voleva raccontare le vite e le esperienze degli artisti andandoli a trovare nel loro studio e instaurando delle conversazioni-interviste. Mi chiese se poteva venire da me, ed io accettai con entusiasmo, poichè mi diverto molto con queste cose!
Così un bel giorno - ero da poco rientrata da New York e stavo preparando la performance collettiva di Genova - Egle venne in studio, armata di telecamera, amicizia e allegria. Mi trovai molto a mio agio, parlammo di tutto, del senso di fare arte, della vita dell'artista, del senso che dò al mio lavoro, dei progetti in corso, delle difficoltà e delle curiosità, Egle dialogava, faceva domande, interagiva, ma non rientrava mai nella ripresa, e la videocamera era puntata fissa a tal punto che te ne dimenticavi e reagivi con estrema naturalezza. Ci siamo divertite moltissimo, e sono venute fuori molte ore di conversazione e registrazione. Brava Egle, e grazie!
Eccolo qui quindi la videointervista :)
Come conosco benissimo, il lavoro del montaggio è lungo faticoso ed estremamente lento. Sono passati molti mesi, Egle mi diceva che c'era così tanto materiale che era difficile tagliare e fare un video con una durata e un ritmo ottimale alla visione, specie dal web. So bene cosa vuol dire fare scelte continue, nello scremare ore e ore di materiale per ottenre un video sintetico di una decina di minuti o anche di meno. E' una delle maggiori difficoltà che anch'io incontro nella realizzazione delle mie opere video. La cosa più difficile è scegliere cosa togliere, quando il materiale è buono. E' una fatica immane scegliere cosa scartare e motivare cosa tenere e come montarlo, per cui ho profondamente capito Egle quando mi diceva che aveva bisogno di molto tempo perchè il lavoro era molto faticoso.
Ieri però la sorpresa: il video è pronto e pubblicato. Sono stata molto felice perchè lo trovo davvero un bel lavoro, e pure un po' narcisisticamente compiaciuta di essere venuta bene in video!...
Buona visione
Così un bel giorno - ero da poco rientrata da New York e stavo preparando la performance collettiva di Genova - Egle venne in studio, armata di telecamera, amicizia e allegria. Mi trovai molto a mio agio, parlammo di tutto, del senso di fare arte, della vita dell'artista, del senso che dò al mio lavoro, dei progetti in corso, delle difficoltà e delle curiosità, Egle dialogava, faceva domande, interagiva, ma non rientrava mai nella ripresa, e la videocamera era puntata fissa a tal punto che te ne dimenticavi e reagivi con estrema naturalezza. Ci siamo divertite moltissimo, e sono venute fuori molte ore di conversazione e registrazione. Brava Egle, e grazie!
Eccolo qui quindi la videointervista :)
Come conosco benissimo, il lavoro del montaggio è lungo faticoso ed estremamente lento. Sono passati molti mesi, Egle mi diceva che c'era così tanto materiale che era difficile tagliare e fare un video con una durata e un ritmo ottimale alla visione, specie dal web. So bene cosa vuol dire fare scelte continue, nello scremare ore e ore di materiale per ottenre un video sintetico di una decina di minuti o anche di meno. E' una delle maggiori difficoltà che anch'io incontro nella realizzazione delle mie opere video. La cosa più difficile è scegliere cosa togliere, quando il materiale è buono. E' una fatica immane scegliere cosa scartare e motivare cosa tenere e come montarlo, per cui ho profondamente capito Egle quando mi diceva che aveva bisogno di molto tempo perchè il lavoro era molto faticoso.
Ieri però la sorpresa: il video è pronto e pubblicato. Sono stata molto felice perchè lo trovo davvero un bel lavoro, e pure un po' narcisisticamente compiaciuta di essere venuta bene in video!...
Buona visione
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