viaggio

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23/11/10

5. Museo di S. Agostino di Genova

Sto reagendo a svariati problemi personali dedicandomi quasi totalmente all’arte, e muovendomi molto. Devo dire che le occasioni non mancano e sono contenta di star passando un periodo dove sto ricevendo molti inviti e adoro viaggiare anche per brevi spostamenti, assaporando il gusto di altre città, altre persone, altre energie,  sempre col mio pc dietro, che mi consente di lavorare ovunque (devo ammettere che da quando è stato ‘inventato’ il portatile la mia vita cambiò, permettendomi di non dover scegliere tra lo spostarmi e il lavorare, e da molti anni per lavorare non ho bisogno specificatamente di uno studio, ma del mio corpo e della tecnologia, cose che posso avere sempre con me!
Sono stata a Genova all’inaugurazione del Festival dell’ Eccellenza femminile, dove veniva presentata una mia videoinstallazione nel Museo di S. Agostino, mostra curata dalla brava e attiva Alessandra Gagliano Candela
Il video che ho presentato era ancora inedito ed è un anteprima mondiale, anche se presento solo la prima parte poiché la seconda parte non è ancora finita. Ormai mi capita spesso che finisco i video derivati dalle mie performance anche alcuni anni dopo l’azione poiché è veramente lungo e duro lavorare ai video, che sono spesso molti in contemporanea,  e il mio lavoro è composto da una serie infinita di altre cose, dalle ideazioni dei progetti, alla realizzazione delle performance, alla scelta dei luoghi e dei vestiti, ai contatti con i referenti, le gallerie, i curatori, i ‘fans’ (sì ne ho qualcuno!), alle email, al web e al blog … insomma, tutto è così vario complesso e impegnativo che i video crescono molto lentamente. Ma questo è un bene, perché sono molto esigente, e cesello ogni secondo, rimuginando e rifacendo ore e ore e giornate di girato.


Devo dirvi che mi sono emozionata un sacco a vedere il mio lavoro esposto al Museo S.Agostino, un museo pubblico dedicato alla scultura dal X al XVIII secolo. Mi sono emozionata a sentirmi esposta vicino a sculture medievali di incomparabile bellezza, come Margherita di Brabante di Giovanni Pisano, che trasudano storia, incanto, poesia ... La sinergia del contemporaneo col passato, un'idea geniale e benissimo organizzata dai curatori con la disponibilità del direttore del Museo. E anche era un po' magico visitare i tre piani del museo sentendo, in sottofondo, l'audio del mio video, l'urlo, gli urli, e la musica di Beethoven.
Desideravo condividere con voi questa emozione, non capita sempre di fare mostre che ci rendono contenti nel profondo, e questa per me lo è stata.


side by side - excerpt - 3 channel video from liuba... on Vimeo.


Il video si intitola "Side by Side", ed è un trittico, un’installazione a tre canali, la cui performance è stata fatta all’opening della biennale di Venezia nel 2005! C‘è voluto tutto quel tempo perché montare un trittico è parecchio complesso, e poi ho il girato di due giorni di perfomance ripresa da due cameraman. E inoltre non l’avevo mai finito perché non c’era stata ancora occasione di presentarlo. Così quando Alessandra mi ha invitato a partecipare a questo bellissimo festival  dedicato a Ipazia ho sentito che era veramente il momento giusto per presentarne l’anteprima, anche perché il lavoro è esattamente ciò su cui sto lavoando personalmente molto di questi tempi: il rapporto tra conscio e inconscio, vita sociale ed emersione improvvisa del profondo, parte strutturata e parte animale che c’è in noi, e molto altro ...
Però bando alle ciance, vi metto ho messo il video da vedere, solo per voi

08/11/10

4. Liuba @ Artissima

Et voilà eccomi qui, ancora stanca ma soddisfatta dopo la performance di giovedì all'Opening di Artissima: i preparativi, la trasferta, la concentrazione dei giorni precedenti, la performance, il finire il video in anteprima che andrà in mostra a Genova (domani ma dovevo finire e spedire il dvd settimana scorsa...), fare lezione ai miei studenti tutto il sabato e finalmente IERI riposarmi un po' (ho passato la domenica a dormire debole come un purè). Avrei voluto postare prima, ma è stato impossibile, e poi ho dovuto scaricare, scegliere e adattare al web la selezione delle più di 500 foto fatte alla performance dal bravissimo Ivo, e selezionare i videostill dalle riprese di Angela.

Ora vi spiego cosa ho fatto e poi vi metto alcune foto

Il lavoro è nato provando sulla mia pelle il disagio di sentire la freddezza dei rapporti che solitamente si instaurano con gli altri, anche e soprattutto nel mondo dell’arte. Spesso ci si relaziona per progetti in comune, per business, per utilità, per conoscersi, per collaborare.. ma le dinamiche di incontro sono quasi sempre fredde, impersonali, frettolose e stressate. Stiamo perdendo la capacità di instaurare rapporti ‘caldi’ con gli altri, affettivi, che partono da un dialogo con l’individualità e la personalità di ciascuno.
Per questo motivo mi sono immaginata un’azione dove il protagonista è l’abbraccio, il contatto umano, lo stringersi di corpo contro corpo. E questo tanto più in un contesto ‘formale’ e sociale come l’opening di un’ importante fiera dell’arte, dove tutti si incontrano, si parlano, si scambiano opinioni, fanno affari … senza mai incontrarsi davvero.
Mi sembra che la nostra società stia perdendo la fisicità e l’emozione, e il rapporto con gli altri è sempre più mentale o utilitario, o addirittura virtuale, come accade con e-mail, chat, social network, sms.
Invece a me interessa il lato umano delle persone e la fisicità della vita (pur non disdegnando il virtuale, e infatti sto facendo il blog...!)










Ho cominciato ad 'abbracciare' alle 6.30 sino a più delle 9.30, avrò abbracciato centinaia e centinaia di persone. Il mio abbraccio era diretto, accogliente, guardavo dritto negli occhi e toccavo le persone, e quasi tutte hanno avuto reazioni di estrema gioia, di bisogno estremo di quell'affetto, molte sentivo che si rilassavano dentro stretta del mio corpo e delle mie braccia, moltissime si capiva che ne avevano un bisogno estremo e il loro corpo diventava improvvisamente vivo, gli occhi rilucevano, e la bocca sorrideva beata...







Non è stato facile prepararmi, perchè sapevo che anche questa volta, per fare la performance, dovevo mettermi a nudo totalmente, aprire la mia affettività e la mia umanità agli estreanei che incontravo, e non vi nascondo che prima della performance mi sono detta: ma chi me l'ha fatto fare?? (è buffo, lo dico sempre...prima penso e immagino che performance vorrei fare, godo al prepararla e già la vedo, poi quando la devo fare, qualche ora prima, mi dico sempre se sono scema....anche prima della performance in Vaticano, preparata con fatica in due anni, mi sono data mille pizzicotti dalla paura mandandomi invettive sulla mia idea di piazza S. Pietro...)







Durante la performance mi sono sentita benissimo, ho dato e ricevuto emozioni, e ho visto che guardando dritto negli occhi le persone ed abbracciadole ciascuno si lasciava andare a questo senso di umanità. E davvero era come se non mi fregasse più niente dell'arte, la vita innanzitutto, e le emozioni, e i corpi, e le energie vitali.
Alla sera però ero stanca morta, non sembra ma aprire le braccia, chiuderle e stringere per centinaia di volte mette in moto dei muscoli che non sempre sono abituati a tanto sforzo prolungato! (così come quando faccio la performance del camminare a rallentatore dopo mi fanno male da morire i polpacci e tutti i muscoli delle gambe!...ragazzi, non fate palestra ma performance per tenervi i forma!)

un 'abbraccio'
Liuba






un grazie vivissimo a:
Angela Tomasini per le riprese
Ivo Martin per le fotografie
Grazia di Bartolo per l'accoglienza nella sua bella casa
Charlie di Room Arte per il supporto logistico

23/10/10

3. Idea da mettere in pratica subito

Premesso che è un periodo interiormente e fisicamente difficile, ancora una volta decido che è meglio mettersi all’opera con l’arte che rimuginare su tutti i fantasmi che vagano nella mia testa.
Ed ecco che d’amblè decido che farò una nuova performance alla Fiera di Torino. Artissima è tra nemmeno 10 giorni, e le sfide in velocità mi divertono (o mettiamola così, mi riesce spesso più facile fare tutto all’ultimo che quando organizzo una cosa per anni, come il progetto della performance in Vaticano...).

Beh, l’idea non è nata adesso, mi era baluginata un paio di anni fa, quando l’avevo immaginata chiaramente come una visione, poi però non la sentivo ancora matura e non ero pronta per farla.
Adesso improvvisamente questa idea è ricomparsa e rinata, ed è l’esatta espressione di ciò che vorrei dire in questo momento col mio lavoro. E’ l’esatta espressione di ciò che sto vivendo, e allora la farò. Subito. E quale occasione migliore che farla all’opening di Artissima, secondo la mia abitudine di fare azioni a sorpresa?

Ma naturalmente, essendo una sorpresa, non vi dirò un acca. Niente di niente. Se volete tenetevi la curiosità.

19/10/10

2. Metodo e backstage

Oggi stavo pensando: ma imposto il blog per raccontarvi i fatti e le cose che succedono? o per svelare i risvolti che non si vedono, compresi quelli interiori? Mi piace l'idea che sto scrivendo a voi, e non sto scrivendo per me, e non voglio sbrodolarvi sentimenti sensazioni malesseri e benesseri auto terapici che a volte scrivo nei miei diari saltuari. Però mi sembra che anche limitarsi a una simpatica radiocronaca di ciò che succede sia un po' pochino...

Per cui mi sa che farò un mix di fatti esterni e di fatti interni. Quasi tutti noi guardiamo quello che gli altri fanno e ci sembra che per loro sia tutto facile, che non stiano mai male, che le menate come c'abbiamo noi non le ha nessuno...poi invece basta scostare la coperta che sotto il lenzuolino si trova più o meno per tutti lo stesso corpo scricchiolante...

per cui vi racconterò le cose, ma credo che vi racconterò anche la fatica, e la rabbia,o la gioia, o l'insicurezza, o insomma tutta la mia imperfetta individualità che sta dietro alle cose che faccio e che cerco di fare.
Già da un po' questa cosa mi interessa...mi viene in mente quando avevo esposto a Parigi il video tratto dalla mia performance 'Les Amantes': per quell'occasione avevo montato ed esposto vicino,a dittico, il video del back stage, dove siamo io,  un amico fotografo e l'assistente del gallerista in giro per le strade di Parigi a cercare l'uomo 'black' che mi serviva per la performance...(e che nelle strade abbiamo poi trovato, Achille)...ne sono successe di tutti i colori ed io ero tutta scarruffata (prova tu a cercare chi andava bene per la performance, che neppure il gallerista era riuscito a trovarlo dopo mesi di ricerca...!)


Liuba e Achille in 'Les Amantes, Parigi 2005 - foto da performance



guarda il video: Paris backstage


guarda il progetto Les Amantes sul sito




04/10/10

1. Rieccoci!

Ciao a tutti
dopo il diario New York, apparso 'a puntate' sul web intanto che succedeva e seguito quasi come una telenovela (anche perché un po' lo era!) da una numerosa serie di persone, dopo alcuni anni di silenzio ho deciso di ritornare a raccontarmi e a raccontare i retroscena della vita, normale, di un'artista, e questa volta lo faccio da un blog. certo non so ancora quando e quando pubblicherò, se e cosa vi racconterò, quanto durerà, come si evolverà, ma ora sono qui e comincio con gioia e con emozione. Tra l'altro ora sono a Milano ma in procinto di muovermi ancora verso New York e il Canada, anche se tutto è definito e indefinito al tempo stesso, ed io ho voglia di andare e pigrizia di rimanere al tempo stesso, e voglia di prendere tutto con calma...ma ancora una volta so che ha senso cambiare aria e rimettere in discussione tante piccole certezze acquisite...

Perché sento il desiderio di condividere parti di ciò che mi accade con voi? Perché è come se ci fossero due torrenti che mi attraversano, quello della vita normale, con tutte le sacrosante esigenze di stabilità, rapporti, lavori, bollette, paure, silenzi, soddisfazioni e poi c'è una parte inquieta che si meraviglia di tutto e cerca il colore delle cose, e soffre nel grigio quotidiano e nella morsa dell'ingranaggio, e questo secondo torrente fluisce impetuoso e si mischia con l'altra acqua più quieta. E lì nasce l'arte, nasce il mio desiderio di molto viaggiare, e nasce il conflitto e il rischio, e la paura e la gioia.
Desidero raccontarmi perché so che questi torrenti sono in molti di noi, e mi piace pensare che condividere l'attraversare di queste acque possa creare sinergia, complicità, sollievo e ironia.

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