In questo week-end c'erano 75 performance in 4 spazi in contemporanea, e nonostante ciò lo spazio era pieno, e molte persone erano venute appositamente per l'orario della mia performance, e amici che seguono il mio lavoro, e ringrazio tutti. Davvero felice! davvero davvero!
Ma sono stata emozionata e colpita e onorata che fosse venuto a vedermi Tehching Hsieh, e sua moglie! Teching è famoso per le 'One Year Performance' che ha fatto negli anni 70, e avevo conosciuto il suo lavoro un paio di anni fa quando qui a New York vidi una mostra bellissima al Moma, io gli scrissi, e da allora siamo rimasti in contatto, e qualche mese fa, al mio arrivo a New York, ci eravamo finalmente conosciuti di persona. E' un artista che adoro e che considero un maestro e uno dei più importanti artisti che abbiano lavorato con la performance. Tra l'altro lui mi diceva che ha ormai 60 anni e che il riconoscimento vero e proprio gli è arrivato da non molti anni ... Guardatevi un po' del suo lavoro, che proprio merita:
http://www.one-year-performance.com/
http://www.moma.org/visit/calendar/exhibitions/322
La dolcezza e la soddisfazione di vedermi Teching che è venuto apposta per vedere la mia performance, nonostante pure il diluvio universale, mi ha commosso e dato un senso di gioia profonda dentro. E ciò mi aiuta ad andare avanti e dare un senso a ciò che faccio.
La performance che ho presentato questa volta non era a sorpesa tra la folla, ma fatta per essere guardata da un pubblico.
E' ormai più di 10 anni che ho scelto soprattutto di agire con azioni a sorpresa e in contesti di vita reale, lavorando site specific e in maniera interattiva, appunto perché volevo andare 'dentro' la vita e non fare le performance per un pubblico negli spazi prestabiliti, però per questa rassegna avevo deciso che avrei di nuovo fatto una performance 'visiva' poiché ci sarebbe stato un pubblico a 'guardare'. Così ho ripreso in mano la tematica delle 'scatole', su cui lavoravo anni fa, perché mi era diventata attualissima nella mia esperienza newyorkese, e ho costruito un lavoro di interazione e 'duetto' tra la performance reale e la performance 'virtuale' del video sovrapposto, una dialettica tra la speranza e la rassegnazione, fra la realizzazione e il fallimento ... un pendolo che oscilla da entrambe le parti forse per tutta la vita ...
ma non ho voglia di spiegarvela ora, non ci riesco, anche se lo vorrei, bisognerebbe vederla .. .così vi metto alcune foto
photos: Julie Finton
Liuba, Unreal Exit, sunday March 6, 2011
Grace Exhibition Space - 840 Broadway, 2nd Floor, Brooklyn
The piece is a ‘duet’ between live performance & video projection, where the same performance goes in a different way. Real & Unreal mix together through the theme of being imprisoned into boxes & the ‘virtual’ possibility to get out of them.
to see more pictures:
http://www.flickr.com/photos/liubanet/sets/72157626281101140/with/5533069503/
Ora vi metto anche il video.
Desidero però che fate attenzione, e per me è molto importante, a percepire la differenza fra un video che è la pura 'documentazione' di una performance fatta per essere vista, come in questo caso, dove la videocamera registra in tempo reale cosa si sta svolgendo, e i video invece che considero, e sono, dei lavori, ossia tutti quelli che risultano dalle mie azioni a sorpresa tra la realtà e la folla. Quei video mi richiedono una fatica immane, di solito faccio una o più giornate di performance riprese da una o più cameraman, e c'è tutta la casualità delle interazioni e di ciò che succede ... Ci ritornerò su questa cosa, ma intanto godetevi il video 'documentazione' della performance ( di cui non ho fatto altro che scaricarlo, toglierli qualcosa all'inizio, convertirlo e caricarlo (per le mie opere video impiego dai 3 mesi ai 5 anni per finirle! (v. lo 'slowly project' ... )
strabaci
Liuba '"Unreal Exit" Grace Exhibition Space, SITE fest 2011 from artsinbushwick on Vimeo.
COMPLIMENTISSSIMI!
RispondiEliminada i santini del prete